La farsa è finita
È costato 10.500 al minuto e in cambio non è riuscito a dare nulla. Ma ora è finita. La Roma saluta Adriano e si libera di un peso: la rescissione consensuale del contratto annunciata ieri permetterà alla società di risparmiare 11 milioni e 250mila euro da qui al 2013, dopo aver speso inutilmente 3 milioni e 750mila euro in questi mesi, oltre alle commissioni. Unicredit e i prossimi proprietari americani esultano, il brasiliano ne esce comunque con le tasche piene. Adriano ha ottenuto il pagamento degli stipendi fino a marzo compreso, rinunciando così agli ultimi tre mesi di questa stagione (1 milione e 250mila euro lordi) e ad altri due anni interi di contratto che corrispondono a 10 milioni. L'accordo è stato ufficializzato ieri dopo le trattative condotte in prima linea dal direttore operativo Giampaolo Montali. La Sensi, che a dicembre aveva bloccato la cessione al Corinthians, si è dovuta arrendere, mentre al giocatore sono stati riconosciuti gli arretrati e lo stipendio di marzo come «buonuscita»: è ancora infortunato e deve sostenere le cure alla spalla per un altro mese. Saldate anche le pendenze con i procuratori. «Abbiamo condotto la trattativa - spiega Montali - con l'agente Roberto Calenda che rappresenta il giocatore in Italia». Così si spiega la sorpresa di Gilmar Rinaldi, che non è più il procuratore di Adriano, ma dal Brasile fa sapere: «Non c'è nulla di definito senza la mia presenza». Troppo tardi. L'Imperatore scende da un trono su cui in realtà non è mai salito. Dopo la presentazione «esagerata» del Flaminio, la sua storia in giallorosso si è riempita solo di infortuni, ritardi e notizie di gossip. Nessun gol all'attivo nei 356 minuti giocati, frutto di 8 presenze tra campionato e coppe, compreso quel primo tempo del derby in cui si è rotto la spalla. Adriano ha pagato una condizione fisica imbarazzante che in questi mesi non è mai migliorata, un umore instabile e la nostalgia latente per il Brasile da cui è scappato a giugno. Ma adesso deve tornare lì, dove presto dovrebbe ricominciare a giocare nel Flamengo: l'ultima occasione per non finire in anticipo la carriera.