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Rossi di rabbia

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Cavani

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NAPOLI La buona notizia per il Napoli è che Lavezzi ha finito di scontare le tre giornate di squalifica, la sua imprevedibilità è indispensabile per il rush finale. La cattiva notizia è che senza il Pocho gli undici di Mazzarri sono scontati, poco incisivi sotto porta, leggi Cavani che non segna da quando è orfano dell'argentino, e confusi. L'arbitro Mazzoleni non è sembrato ineccepibile, grossi dubbi sul rigore non concesso a Maggio nel primo tempo. Viene il sospetto che a un'altra squadra sarebbe stato concesso. Nel complesso però lo 0-0 contro il Brescia è giusto: sfortunato il Napoli in molte occasioni, fortunatissimo nell'ex «zona Mazzarri» (pieno recupero) con le chiare azioni da gol sui piedi di Eder e Caracciolo non capitalizzate. Si parte con due formazioni speculari, Zuniga preferito a Mascara (giustissimo, il colombiano è in gran forma, l'altro fa capire che se stava in panchina a Catania c'era un buon motivo) nel Napoli e nel Brescia, privo di registi, out sia Cordova sia Zanetti, Mareco è la novità dell'ultima ora al posto di Bega. Iachini, che non ha mai vinto in trasferta, con la difesa in linea centra il suo obiettivo: un punticino che però non gli fa lasciare il terz'ultimo posto. Nel primo tempo pressing asfissiante e assedio degli azzurri: Cavani di tacco, poi Hamsik e di nuovo il Matador, persino Zuniga di testa. Ma è il giorno di Arcari protagonista con parate pregevoli. Nella partita degli «arrabbiati» con la classe arbitrali non manca un episodio contestatissimo: al 33' pt spalla a spalla Accardi-Maggio, il napoletano va giù in area ma l'arbitro non fischia. E Mazzarri, che aveva scomodato Pirandello per dire che non avrebbe più parlato di fischietti, si infuria e si fa espellere («Ho solo detto al quarto uomo che era un rigore sacrosanto», dirà nel dopopartita protestando anche per un fallo in area di Kone su Mascara nella ripresa). Nel secondo tempo il tecnico toscano rischia tantissimo facendo entrare Mascara, Lucarelli e Yebda. Il fuoco però è una fiammella che si spegne al 43' quando Lucarelli a porta vuota trova sul suo tiro l'esperto Zebina. Anche Hamsik spettacolare all'inizio cede il passo alla stanchezza e la squadra si disunisce tanto da rischiare il capitombolo negli ultimi secondi per colpa di Gargano. Per fortuna De Sanctis è monumentale. Il Napoli resta terzo anche se scivola a -8 dalla vetta e l'Udinese si avvicina a -3.

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