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I ragazzi ye-ye e uno scudetto indimenticabile

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Inun'Italia infiammata dalla tensioni sociali le curve diventano covo di estremismi e le famiglie, a poco a poco, lasciano gli stadi. Nelle memorie restano gli anni spensierati del dopoguerra e una squadra che, vincendo uno scudetto inaspettato, è insieme simbolo e crepuscolo di un'epoca. Si tratta della Fiorentina dei ragazzi «ye-ye», che nel 1969, in piena epoca «beat», fa innamorare i tifosi italiani, uscendo tra gli applausi anche dagli stadi avversari. Il romanzo di Matteo Morandini «Li chiamavano ye-ye» ripercorre la storia di quella «viola» che, senza fuoriclasse assoluti fatta eccezione per De Sisti, riuscì a interrompere il monopolio delle grandi del nord grazie all'innato senso della programmazione del presidente Baglini e alla lucida follia dell'allenatore «Petisso» Pesaola, che a quella squadra cresciuta da Chiappella seppe dare la cattiveria necessaria per vincere. Il tutto raccontato col cuore dei tifoso, che scelse il giorno dello scudetto per sposarsi e rimanere sempre fedele ai due grandi amori della sua vita: la donna e la Fiorentina. Matteo Morandini «Li chiamavano ye-ye» Lìmina editore 19.90 euro

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