Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Prima tappa di un trittico da brivido

default_image

  • a
  • a
  • a

Domanisera l'appuntamento più affascinante: ultima occasione per Gigi Delneri e la sua Juventus per ritrovare una dimensione più adeguata alle ambizioni di una società che ha speso molto, però senza un apprezzabile filo logico. Si troverà davanti l'ostacolo più severo, il Milan capolista che ha appena ghiacciato le velleità di un Napoli poco elegante nella gestione della sconfitta, del resto è impensabile che Mazzarri avesse esaurito il suo lacrimatoio. Sarà soprattutto l'Inter a confidare in un'impennata juventina, lo ha ammesso a denti stretti anche Massimo Moratti, ma da un'impresa dei bianconeri trarrebbe profitto soprattutto l'interesse di un campionato che i rossoneri tentano di ridurre allo stato preagonico. La Roma, che da questi discorsi relativi al vertice si è da qualche tempo chiamata fuori, scende a Lecce per la prima tappa di un trittico da brivido. Martedì sarà infatti attesa a un probitivo raid corsaro a Donetsk, campo che nelle ultime trentotto partite ha regalato allo Shakhtar trentasei vittorie e due pareggi, e dove i romani sono obbligati a vincere, e non con il minimo scarto, salvo ipotesi di goleada generale. Poi si andrà al derby, forse l'occasione per recuperare terreno su quel quarto posto presidiato dalla Lazio, attuale obiettivo di massima, per ora il distacco è di cinque punti, non incolmabile, però a patto che la Roma riesca a darsi accettabile continuità e soprattutto meno labile tenuta atletica. Squalificato Totti, che il giallo se lo è andato a cercare pensando alla stracittadina, come era accaduto spesso in passato, Montella dovrà verificare gli effetti di un lavoro intenso sotto il profilo fisico, volto a rimediare i guai di una preparazione estiva non particolarmente produttiva. Ranieri parla continuamente, da quando ha lasciato, la stampa lo ricordava, negli ultimi tempi, immusonito e poco disposto al dialogo. Ha celebrato Totti, quello dei tre minuti finali e della panchina per fare posto al colosso di Rio, mobile come il collega di Rodi, no comment. Nonostante vesta gli stessi colori, il Lecce resta una sorta di incubo per il popolo romanista, memore di quella umiliazione subita all'Olimpico da una formazione da tempo già retrocessa. Assai meno dimessi i panni che i pugliesi vestono attualmente, lo sa bene la Juventus umiliata alla Via del Mare, dunque una tappa ricca di insidie per Vincenzino Montella e la sua pattuglia, ricompattata dopo i malumori a getto continuo della gestione precedente. Dovrebbe tornare Perrotta a riproporre il centrocampo dei giorni felici, Borriello e Vucinic davanti con il montenegrino a sacrificarsi su una fascia che l'attuale latitanza di Riise rende vulnerabile, Menez in panchina a meditare, in attesa di ingresso, sulle esigenze personali e quelle della squadra, non sarà utilizzabile in Champions, dove ritroverà una maglia Burdisso, stasera a riposo.

Dai blog