Ritorno al passato

GiadaOricchio Il 2011 come i gloriosi anni '80. Quelli delle lotte ad armi pari, quelli delle sfide scudetto. Il 13 aprile del 1986 il Napoli di Maradona e Giordano si impose a San Siro per 2-1, nel 1988 i diavoli rossoneri vinsero il tricolore a scapito degli azzurri. Poi le strade si separarono: il Milan sul tetto del mondo, il Napoli nel girone dantesco della serie C. Ora tornano a incrociarsi di nuovo per un unico traguardo. «Il Milan è più forte» ha detto Cassano e sulla carta in effetti non c'è paragone. Ma il Napoli di Mazzarri, in senso letterale, perché questa squadra nel gioco e nel carattere rispecchia il suo temperamento, può fare l'impresa. Dopo la bruciante uscita dall'Europa League, c'è tanta voglia di sfatare un altro tabù (è da quel lontano 1986 che i napoletani non vincono al Meazza). Niente pressione per Mazzarri che, per la prima volta, si lascia andare: «È una delle 12 finali, vale tre punti come le altre. Paradossalmente mi dà serenità perché non abbiamo sbandierato obiettivi a inizio stagione. Dobbiamo fare una prestazione in linea con le nostre migliori, non essere leziosi e sperare che anche gli episodi ci diano ragione». A mettere il pepe sul posticipo ci hanno pensato i due tecnici con una vigilia focosa. Allegri ha punzecchiato il dirimpettaio in tutti i modi, dalle origini toscane ai «lamentini» sugli arbitri e Mazzarri ha replicato esplicito e arguto: «Dice delle cose che non esistono aiutato dalla stampa del Nord. L'anno scorso era al Cagliari, quest'anno al Milan...Forse ha la coda di paglia». Sugli arbitraggi: «Rocchi è abituato a certe partite, tutelerà entrambi. Vorrei solo che applicasse il regolamento, l'errore ci può sempre stare». E sul duello Ibrahimovic-Cavani: «Non scherziamo, il primo è un top player, Edi può insidiarlo se continua così. Per ora sono storie diverse». Quindi scherza sull'assenza di Lavezzi: «È un vantaggio! Non l'ho mai messo in discussione però non mi lamento altrimenti dicono che sono "lamentino"». Ringrazia Cassano per i complimenti e dribbla la risposta se sia vero o no che pensa allo scudetto. Intanto il mister rossonero fa retromarcia: «Il Napoli è secondo non a caso. È una partita-scudetto». Chissà qual è l'opinione di Berlusconi con quel monte ingaggi. Gli azzurri hanno dunque molti vantaggi psicologici, compreso non essere obbligati alla vittoria. E oggi dalla dialettica si passerà alla tattica: per i rossoneri difesa a quattro, in mezzo Boateng e Van Bommel, immancabile Ibracadabra. I napoletani si schiereranno come contro la Roma, fatta eccezione per il pocho squalificato. A farne le veci, dal primo minuto, ci sarà sicuramente Mascara.