Matteo De Santis La seconda volta di Montella allenatore non è bella come la prima, il Parma non è come il Bologna, un punto non è come tre e la Roma, invece, è sempre la stessa.
«LaRoma ha preso 24 gol nell'ultima mezz'ora - esordisce Montella - non è un problema mentale o di modulo. È un mero dato di fatto. Forse sarebbe meglio se le partite durassero 73 minuti come a Bologna. Il Parma, per 70 minuti, non ci ha impensierito. Nel primo tempo abbiamo sfruttato la catena di sinistra Riise-Vucinic e un elemento essenziale come Pizarro. Senza di lui, nella ripresa, abbiamo faticato. Forse Menez, con i suoi guizzi, poteva darci qualcosa di più». La strada per il quarto posto resta in salita: "Io, però, ci credo molto. La Roma non deve pensare a fare la corsa sulla Lazio o sull'Udinese, ma solo su se stessa». Pensierini sparsi sulle ultime parole di Ranieri, sulla sostituzione Totti-Borriello e su Pizarro fischiato in barella. «Ranieri - risponde Montella - ha detto quello che ha vissuto, ma io ho trovato uno spogliatoio unito. Rifarei il cambio Totti-Borriello, mi serviva un giocatore con caratteristiche diverse. Non ho sentito i fischi a Pizarro, spesso si sbaglia per amore ma il pubblico può fare quello che vuole. Sono convinto che riusciremo a portare i tifosi dalla nostra parte». Totti non si riesce a godere fino in fondo la 600ª presenza con gol e ammonizione salva-derby (squalifica da scontare venerdì a Lecce). «Avrei voluto festeggiare un traguardo così importante con una vittoria». Brighi fa un po' di sana autocritica. «Reggiamo solo un'ora, prendiamo un gol e poi andiamo in crisi. È da inizio anno che le cose vanno così: forse è un problema un fisico». Juan si accoda: «Non dobbiamo trovare alibi. Troppo facile parlare di preparazione atletica, anche se adesso lavoriamo diversamente». Doni ammette che «ci sono tanti problemi. Stiamo lavorando per risolverli, ma non c'è molto tempo». Meglio sbrigarsi.