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Lazio avanti senza paura

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Edy Reja della Lazio

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Ecco la prima di dodici finali, su un campo infido dove Cellino pagherebbe di tasca sua pur di fare uno sgambetto al nemico Lotito. Al Sant'Elia di Cagliari la Lazio non si gioca la salvezza come accadde nello scorso marzo (vittoria 2-0 nonostate gli strali del presidente di casa), ma una bella fetta di Champions. E come sempre nelle gare in Sardegna troverà ad attaderla un'atmosfera per nulla facile. Squadra al completo con Donadoni capace di rianimare il Cagliari dopo la falsa partenza targata Bisoli, tifosi infuriati con gli arbitri pronti alla «panolada» di fazzoletti bianchi per mettere ancora più pressione al già modesto arbitro Russo designato per una partita troppo importante. Sarà complicato uscire con un risultato positivo dal Sant'Elia ma la Lazio è decisa a respingere l'onda sarda perché c'è un traguardo fondamentale da raggiungere e anche Reja è convinto delle possibilità della sua creatura: «Non temiamo nessuno - esordisce il tecnico - e questa è la mentalità giusta. Umiltà sì, ma paura zero. Vogliamo continuare la nostra serie positiva (cinque partite con tre vittorie e due pareggi, ndr) e centrare l'obiettivo Europa: al momento siamo in lizza per la Champions e lotteremo fino in fondo per raggiungere questo traguardo ambizioso». Grande stima per la squadra sarda ma anche consapevolezza della propria forza. Del resto 48 punti conquistati in 26 giornate sono un bottino troppo grande per non provare a sedersi al tavolo della Champions. «Andiamo a giocare su un campo difficile - spiega il tecnico biancoceleste - contro una squadra in salute che sta facendo benissimo con Donadoni. È una partita dura, ma ho fiducia perchè abbiamo lavorato con intensità e stiamo bene fisicamente. Hernanes l'ho visto bene in settimana come il resto della squadra. Il calendario è duro ma spero solo di recuperare tutti e di avere una squadra fisicamente in palla». Sull'arbitro Russo tiene la linea soft imposta dalla società: «Ho totale fiducia nell'arbitro - ha ammesso Reja - anche se i direttori di gare non si devono lasciare condizionare dall'ambiente, si può sbagliare, ma devono andare in campo con serenità» Oggi la verità ma la Lazio è pronta a tutto per conservare il quarto posto.

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