Ora o mai più
Possesso e approccio mentale. Per Mallett e Parisse il rito della conferenza stampa dopo il Captain's run (allenamento di rifinitura alla vigilia della partita) ha due parole d'ordine, le stesse che hanno dominato le due settimane prima della sfida con il Galles di oggi (ore 15.30, diretta tv Sky Sport 2 HD, differita su La7). La disfatta di Twickenham contro l'Inghilterra ha lasciato il segno nelle (poche) certezze azzurre. Il XV della Rosa a Londra ha sepolto l'Italia sotto otto mete giocando proprio come fanno i gallesi, senza calciare e riportando sempre l'ovale alla mano attaccando anche dai propri 22 metri. A giudicare da questo ci sarebbe poco di cui gioire ma, per fortuna, il Galles di oggi non è forte come l'Inghilterra. Se a livello di tre-quarti anche i Dragoni Rossi fanno paura con fuoriclasse come Roberts, Williams, Hook e Byrne, nei primi otto uomini gli Azzurri possono esercitare la propria superiorità. Specialmente i piloni Mitchell e James vanno incontro ad un pomeriggio difficile al cospetto di Castrogiovanni e Perugini. A patto, però, che Parisse e compagni riescano a prendere in mano il match e ad orientarlo secondo convenienza: «II Galles ha dei grandi trequarti, quasi tutti reduci dell'ultimo tour sudafricano dei British and Irish Lions – ha detto Mallett – quindi se li metteremo nella condizione di giocare come hanno fatto gli inglesi ci aspetta un pomeriggio molto difficile. Dovremo tenere palla, migliorare le fasi di conquista e mettere sotto pressione il loro pacchetto di mischia: non possiamo fare duecento placcaggi come a Londra, vuol dire aver mai il pallone». Possesso, dunque. All'approccio mentale ha pensato il capitano Sergio Parisse: «Abbiamo spesso fatto fatica a giocare due partite di fila con la stessa qualità, dobbiamo ancora maturare del tutto a livello mentale per essere competitivi - ha spiegato il n.8 azzurro - la partita di Londra era un esame importante per la tenuta della squadra ed è stata una prova disastrosa. Dovevamo confermarci e non ci siamo riusciti, dobbiamo avere sempre paura di perdere di trenta-quaranta punti, è l'unico modo che abbiamo per essere competitivi». Intanto ancora cambi in mediana. Se è stato confermato Semenzato a n.9, torna Burton all'apertura dopo essere stato bocciato alla prima contro l'Irlanda, forse Orquera meritava un'altra chance dopo Londra.