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Di Vaio conclama la crisi della Juventus

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ATorino vince il Bologna, che sotto la Mole non faceva bottino pieno dal preistorico 1980. Doppietta di Di Vaio, vecchietto terribile con il vizio del gol: sedici in stagione, altro che Toni, Iaquinta, Martinez e compagnia. Vince il Bologna perché gioca da squadra umile: tutti per uno e uno per tutti. Dove quell'uno è appunto il numero nove, la cui doppietta fa sprofondare Del Neri nel buio della panchina e invita lo stadio alla contestazione. Soliti cori: «Vergognatevi», «andate a lavorare», «fate ridere» e via di questo passo. Anche la luna di miele con Andrea Agnelli è finita: da quando il figlio di Umberto è entrato in società, è la prima volta che il pubblico da stadio volta le spalle alla squadra. Né, onestamente, avrebbe potuto fare altro: la Juve non è mai esistita, ha fatto la partita per quasi tutto il primo tempo ma senza mai tirare in porta se si eccettua una carezza di Melo che Viviano ha respinto facilmente. Poi, quando a inizio ripresa Melo ha perso il solito pallone sulla trequarti, Mutarelli e Di Vaio – 68 anni in due – hanno confezionato il vantaggio. Una manciata di minuti e via con il bis. Meglio non escludere terremoti a questo punto, anche perché Del Neri ha visto tutta la ripresa seduto. Senza più energie.

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