Biaggi a 40 anni va a caccia del 6°titolo iridato. Domenica prima gara Campione in carica con l'Aprilia è il favorito nel mondiale Superbike
Ilmondiale vinto lo scorso anno in sella all'Aprilia e la riscossa del binomio italiano, non ha fatto che aumentare la fame del «cannibale» Max Biaggi. Dopo cinque mondiali vinti, il romano dell'Aprilia è pronto a rinnovare la sfida in Superbike e ad inziare la sua ventesima stagione agonistica. Scusi Biaggi, ma com'era la storia che un figlio costava un secondo al giro in pista? «Era la teoria di Enzo Ferrari che forse valeva cinquanta anni fa ma che, nei tempi moderni, non ha più riscontro alcuno». Quidi il «nonnetto» Biaggi parte per vincere? «Ovvio che ogni anno è una storia a se, ma l'intenzione è quella di fare una stagione da protagonista. Quando parti con il numero uno sul cupolino, sei inevitabilmente il punto di riferimento per tutti gli altri». Dicono che il mondiale quest'anno sarà più facile perché per la prima volta non ci saranno Ducati ufficiali. «Ufficialmente no, ma appoggiano il team che ha fatto meglio lo scorso anno. Dal punto di vista tecnico cambia poco e infatti qui in Australia sono partiti subito fortissimo: sono loro i più veloci al momento». Che mondiale sarà? «Non semplice, molto combattutto nel quale c'è tanta voglia di rivalsa. Molto più difficile di quello dello scorso anno». Tutti dietro alla coppia Biaggi-Aprilia? «Beh, siamo noi quelli da battere, ma questa sarà solo la prima gara di tredici e non è il nostro circuito preferito. Partiamo per andare sul podio in Australia, poi vedremo: qui le Ducati partono favorite». Favorito per il mondiale? «Biaggi-Aprilia, poi vedo Ducati-Checa: un vecchio amico-rivale. Ma può far bene anche la Yamaha, una moto vincente». Alla MotoGP guarda mai? «Poco o niente». Lì chi parte favorito? «I binomi più temibili sono Stoner-Honda e Lorenzo-Yamaha. Rossi e Ducati possono uscire uscire più avanti, ma credo partano un po' indietro: e non ci dimentichiamo che la Ducati un mondiale lo ha già vinto con Stoner. Per far meglio Valentino dovrà vincere subito: ma aspettiamoci sorprese». La settimana scorsa ha ricevuto attestati di stima da Capirossi: un altro inossidabile. «Mi ha fatto piacere, ci unisce una grande passione per le moto e per le corse». Ma lei ci pensa a smettere? «Per adesso no, ho due anni di contratto ancora con l'Aprilia e finchè vinco mi diverto. Mi piace lottare e vincere se non il mondiale almeno le gare e finché ho questi stimoli non ci penso proprio a lasciare». Segue le vicende della sua Roma? «Purtroppo sì, non riesco a farne a meno». Idea sui nuovi proprietari americani? «Americani, russi, cinesi: chiunque sia l'importante è il bene della Roma e che ci sia qualcuno dall'interno in grado di risollevare le sorti di una squadra che meriterebbe di essere altrove». E il cambio Ranieri-Montella? «Conosco bene Vincenzo, è un bravo ragazzo, grande giocatore. Se è ben voluto dallo spogliatoio non può che essere un bene per la Roma. Potrebbe essere il nuovo Leonardo». Quindi il problema era Ranieri? «Non lo so, lui è un tecnico navigato che non ha bisogno di essere presentato da me. Montella è un giovane, una spruzzata di novità e di allegria serviva: credo per lui sia una grande possibilità e magari riuscirà ad emulare il brasiliano ora al Milan».