Lucidità e rispetto dei ruoli
Chesofferenza, vivere il calcio a Roma: informazione pletorica, con inevitabile flessione qualitativa, tifo interessato e votato al protagonismo con la benedizione di una società evanescente, alla quale dovrebbe portare sollievo l'attribuzione di poteri a Giampaolo Montali. Si sono scatenati gli ultras nelle dirette radio, qualche parola di affetto per Montella, che bene o male un accenno di controtendenza lo ha prodotto. E che ora deve conservare la lucidità di giudizio che gli ha garantito una partenza incoraggiante: dal rispetto dei ruoli, quelli del campo, non quelli gerarchici, al ritorno al modulo che questa squadra ha sempre prediletto e continua ad apprezzare, nonostante l'inesorabile incedere dell'anagrafe. Penso di poter dire che con Perrotta disponibile la vittoria a Bologna avrebbe assunto più ampie dimensioni. Lo spogliatoio lo ha accettato, a partire dal capitano, Vincenzino dovrà essere abile a gestire la rosa, rendendo tutti partecipi del progetto di rinascita. Ieri una sorta di crociata mediatica per quel «traditore»di Pizarro, se all'Olimpico lo fischieranno non se ne crucci più di tanto, nulla è più labile degli umori del tifo capitolino. Perché il Peq, lo abbiamo sottolineato, ha sbagliato in quella sua fuga il Cile e in qualche renitenza a rendersi disponibile, però non lo aveva chiesto lui, che della formazione era un punto di riferimento fisso, di essere confinato in panchina per far spazio a concorrenti senza storia e senza gloria. Giusto riconoscergli il dirittto all'incazzatura solenne, giusto accreditare di buoni motivi i disagi di Vucinic e Totti, seduti a guardare un monumento, nel senso della mobilità. Monumento che è tornato da ieri a occupare spazio a Trigoria, con tanto di tutore alla spalla, non esibito a Rio per impaccio alla danza e alle alzate di calici. Siate buoni, se potete, liberateci di questa calamità. Sarebbe stato possibile a gennaio, chi si era opposto non conta più.