Missione ardua ma possibile per Vincenzino
Nonpoteva essere messa in dubbio l'intelligenza di Vincenzino Montella, la simpatia e l'abilità dialettica che ne derivano hanno battezzato la prima conferenza stampa, decretando una sorta di trionfo mediatico. Pochi istanti dopo, un altro passo significativo della società (della banca), il conferimento a Giampaolo Montali della carica di direttore operativo, in realtà un direttore generale, ruolo non attribuibile per gli impacci burocratici legati alla delicata fase del passaggio di mano. Da lui è lecito aspettarsi qualche meno labile segno di vita da parte del club. Soprattutto una presa di posizione, legittimata dai vincoli di un contratto finora mai rispettato da uno dei contraenti, fatene voi il nome, una vicenda che ha raggiunto il punto apicale del grottesco quando è stato deciso di presentarlo in campo, provocando una valanga di malumori (scrivo mentre si è ancora in fascia protetta) nello spogliatoio e sugli spalti. Buon lavoro e un sincero in bocca al lupo, lo stesso auspicio che è obbligatorio rivolgere al nuovo titolare della panchina, oggi al primo esame sui temi di una materia sicuramente assimilata, però mai realmente oggetto di studio da parte dell'interessato. Parole non banali, quelle del tecnico figlio dell'emergenza, dalle quali è emerso, con il conforto di qualche rivolgimento nello staff delegato alla preparazione atletica, un nostalgico pensiero verso la Roma più bella di questi ultimi anni. Luciano Spalletti diventa un punto di riferimento, in un modulo che secondo auspici dovrebbe comunque trovare una continuità da tempo dimenticata. Difficile anticipare quali saranno gli interpreti destinati a interpretarlo nel tardo pomeriggio del Dall'Ara, però hanno scaldato i cuori del popolo romanista le parole dedicate alla cancellazione dei fuori ruolo, dei giocatori costretti a improvvisare e a rimediare in corsa ai disagi di posizione. Altra novità, intuibile per molti versi, la gerarchia dei portieri, Doni in prima fila con la garanzia di piena fiducia anche se dovesse verificarsi qualche incidente sul lavoro, quando si fa chiarezza si può anche sbagliare, ma sarà sempre meglio che navigare tra i dubbi. Sarà un crocevia importante, quello di Bologna, per una classifica che ancora apre spiragli di speranza per un posto in Champions: che alla vigilia avrebbe rappresentato un traguardo di minima e che adesso sarebbe il solo in grado di cancellare il cartello «Si liquida per fallimento». Servirà, a Montella, l'appoggio convinto dei suoi vecchi compagni, su tutti le figure storiche, Totti e De Rossi, ma si dovrà anche recuperare quella unità di intenti che lo spogliatoio aveva totalmente smarrito: per una gestione inadeguata, ma anche per prese di posizione non del tutto professionali. L'ostacolo è arduo, ma non impossibile, ripartire si può.