Montella o De Rossi fino a giugno
Duecandidati, Vincenzo Montella e Alberto De Rossi, per il dopo-Ranieri, con il primo in leggero vantaggio. Chi scegliamo? Se lo chiedono le diverse anime della Roma dopo le dimissioni di Ranieri. La Sensi, colei che ha perso tutti i poteri tranne quello principale, la firma. Unicredit, spiazzata come lei dalla decisione dell'allenatore, e gli americani sempre più preoccupati per la piega che ha preso la stagione e le possibili ripercussioni sulla prossima. Dopo il fischio finale di Marassi e i primi «spifferi» sull'addio del tecnico sono partiti una serie di contatti incrociati per decidere a chi affidare la panchina da qui al termine della stagione. Una scelta che spetta ai Sensi e a Unicredit, mentre DiBenedetto deciderà l'allenatore del futuro: Ancelotti resta il sogno, ma non è il solo in corsa. L'imprenditore statunitense si è confrontato con i suoi referenti italiani e con la banca, mentre la Sensi ha ascoltato incredula i racconti da Genova degli attuali dirigenti. Dopo le telefonate di ieri tra Villa Pacelli e Unicredit e una prima riunione dirigenza-squadra, si è deciso di rinviare a oggi la scelta, convocando una riunione di mattina a Trigoria alla quale parteciperà anche la squadra che avrà un ruolo determinante nella scelta tra le due soluzioni interne. Le uniche possibili per il ruolo di traghettatore. Ieri sera Totti, De Rossi, Borriello, Pizarro, Menez e Loria hanno iniziato discuterne a cena: alla quale si è poi aggiunto Montali. La parte romana di società e squadra (Totti e Conti in primis) spinge per Montella, attuale guida dei Giovanissimi di Trigoria. Un tecnico alle primissime armi, che eventualmente dovrà essere affiancato da un collega con il patentino di prima categoria a meno di una deroga federale, ma che può vantare un ottimo rapporto con diversi giocatori. Montella ha frequentato lo spogliatoio della prima squadra fino all'estate 2009, quando ha deciso di smettere. Arrivato nel 1999, due anni dopo ha vinto uno scudetto da assoluto protagonista. Amico di Totti, ha un buon feeling con la Sensi e gli altri dirigenti, sta facendo benissimo con i Giovanissimi (è vice-campione d'Italia) ed è amato dai tifosi. Ma fare l'allenatore della Roma «vera» in una situazione del genere è una responsabilità molto grande che lui è pronto a prendersi. Ieri è tornato nella Capitale per conto suo dalla trasferta di Prato dove hanno giocato i Giovanissimi proprio mentre i «grandi» rientravano da Genova. Al suo fianco potrebbe mettersi Aurelio Andreazzoli, il «tattico» di Spalletti ancora a libro paga della Roma. La soluzione alternativa è Alberto De Rossi, l'allenatore della Primavera dal 2004. Su di lui convergono i consensi dell'«altra» Roma guidata da Montali. Rispetto a Montella, De Rossi ha molta più esperienza e anche lui potrebbe contare sull'appoggio del figlio Daniele per rimettere a posto le cose nello spogliatoio. Sembra escluso l'arrivo di un allenatore «esterno». Tra quelli liberi non convince nessuno, né Serse Cosmi né altri. È lotta tra Montella e De Rossi e il paradosso e che nessuno dei due ha mai allenato in serie A. Ma nella Roma di oggi la normalità è vietata. Ale. Aus.