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L'Italia chiude con sei medaglie ed eguaglia il record del '97 al Sestriere Razzoli cade nella seconda manche. Deville stupisce tutti: è settimo

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Loslalom maschile, gara conclusiva dei Mondiali di sci alpino di Garmisch-Partenkirchen, regala all'Italia un'altra medaglia, la sesta della trionfale rassegna tedesca, e un primato storico: solo nell'edizione di Sestriere 1997 gli azzurri erano riusciti a fare altrettanto, conquistando allora tre ori, un argento e due bronzi. Stavolta il bilancio è meno prezioso, ma altrettanto importante: un oro, due argenti e tre bronzi, l'ultimo dei quali non porta la firma annunciata del campione olimpico Giuliano Razzoli, ma quella altrettanto gradita di Manfred Moelgg, battuto sulla neve molle della pista Gudiberg soltanto dal francese Jean-Baptiste Grange e dall'outsider svedese Jens Byggmark. Un 3° posto fantastico, quello del 28enne di Brunico, bravo e fortunato nell'interpretare al meglio le difficoltà del tracciato tedesco. Fortunato, sì, perché pescare il pettorale numero uno significa poter sciare nella prima manche su una pista perfetta: per informazioni chiedere a Tina Maze, Marlies Schild e Ted Ligety, primi alla partenza e anche al traguardo nelle tre gare tecniche di Garmisch (gigante e slalom femminile e gigante maschile). Ma anche bravo, Moelgg, soprattutto nella seconda manche, perché scendere 29° tra le buche della Gudiberg era impresa davvero difficile. L'azzurro ci è riuscito egregiamente, perdendo sì una posizione, ma difendendo il podio e meritando la medaglia. «Sapevo che sarebbe stata una buona giornata - ha commentato alla fine un felicissimo Moelgg - perché stavo bene e avevo un ottimo pettorale». Il 28enne di Brunico, re dello slalom nel 2008 e già argento mondiale ad Äre 2007, non ha rimpianti. «Certo, dopo il secondo posto della prima discesa ho pensato anche all'oro. Ma va bene così, vorrà dire che lo vincerò la prossima volta. E poi avete visto che squadra? Abbiamo fatto un grande Mondiale, con tante medaglie e moltissimi piazzamenti». A dar ragione a Moelgg sono arrivati anche le buone prestazioni di Cristian Deville e del giovane Stefano Gross, rispettivamente 7° e 22° sulla Gudiberg. L'unica delusione è giunta da Razzoli, uscito nel tentativo di migliorare l'11° posto della prima manche: «Ho provato ad attaccare - ha spiegato il campione olimpico - il podio era ancora possibile. Ma sono felice per Manfred, meritavamo una medaglia». E così, mentre la Francia festeggia Grange e la Croazia piange per il dominatore della stagione sciistica Ivica Kostelic, fuggito da Garmisch con il solo bronzo del supergigante, l'Italia dei record saluta il Mondiale tedesco con il 3° posto nel medagliere e una grande soddisfazione: soltanto la corazzata austriaca ha fatto meglio per numero di podi e piazzamenti.

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