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DanielePalizzotto Dieci Coppe del mondo, due ori olimpici, sei trionfi mondiali e 54 successi in carriera. Sono i numeri di Armin Zoeggeler, in arte il «Cannibale», il miglior interprete della storia dello slittino. L'incoronazione definitiva è avvenuta ieri in Lettonia, sulla pista di Sigulda, dove il carabiniere di Foiana di Lana ha alzato al cielo la 10ª Coppa di specialità, eguagliando il record dell'austriaco Markus Prock. Trovare aggettivi per raccontare la grandezza del 37enne Zoeggeler è impresa ardua e forse inutile. Meglio continuare a far parlare i numeri. Nessuno, nella storia dello slittino, può vantare un palmares simile a quello dell'azzurro: Prock, proprio come Zoeggeler, ha dominato in lungo e in largo in Coppa, conquistando anche cinque ori mondiali, ma non è mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio in un'Olimpiade. Il tedesco Georg Hackl, altra leggenda dello slittino, detiene ancora il record di allori olimpici nel singolo (tre successi, contro i due di Zoeggeler), ma vanta tre «soli» trionfi mondiali e la miseria di due Coppe di specialità. E che dire delle 54 vittorie centrate dal fenomeno di Foiana di Lana? Neppure un mito dello sci alpino come Alberto Tomba è riuscito a fare altrettanto, fermandosi a quota 50. L'ultima perla di Zoeggeler è arrivata proprio sull'amata pista lettone, dove aveva già trionfato sette volte. Per conquistare aritmeticamente la Coppa, in verità, all'azzurro bastava piazzarsi sul podio. Ai calcoli, però, il «Cannibale» ha sempre preferito le vittorie. E ieri ha fatto altrettanto con due manche da record, mentre l'avversario di turno, il giovanissimo campione olimpico Felix Loch, si arrendeva mestamente chiudendo addirittura 14°. «Questa Coppa vale tanto - ha spiegato Zoeggeler - perché ogni anno che passa diventa più difficile rimanere al vertice. Ho avuto anche un pizzico di fortuna come già tre settimane fa ai Mondiali di Cesana, quando ho conquistato l'oro per pochi centesimi: le temperature fredde mi hanno favorito, e il cambio di slitta mi ha permesso di fare due manche straordinarie». E ora? Dove può ancora arrivare Zoeggeler? «La concorrenza cresce, ma gli stimoli sono tanti e fin quando avrò uno staff così forte vicino, andrò avanti». Il prossimo obiettivo sono i Mondiali di Altenberg 2012 e l'11ª Coppa di specialità. Con un sogno: le Olimpiadi di Sochi 2014, quando Zoeggeler avrà 40 anni. Un'impresa impossibile per chiunque, tranne che per il «Cannibale».

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