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Totti torna titolare Borriello fuori

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MatteoDe Santis Nessun miracolo a via Allegri. La Corte di Giustizia Federale ha detto di no a Mexes: ricorso respinto, squalifica che resta di due turni e soprattutto niente Napoli. Addio sogni di una difesa «regolare», Ranieri dovrà arrangiarsi con quello che passa al convento. L'atto finale della missione impossibile romanista per ottenere un turno di «grazia» a Philippe Mexes, che sarebbe stato accolto come manna piovuta dal cielo, è andato male. L'appuntamento davanti alla Prima Sezione della Corte di Giustizia Federale, presieduta da Gerardo Mastrandrea, era alle 14.30, ma la delegazione giallorossa, composta dall'imputato, dal direttore sportivo Daniele Pradè e dal team manager Salvatore Scaglia nei panni dei testimoni e dall'avvocato Antonio Conte, si è presentata al completo in Federcalcio con qualche minuto d'anticipo. L'udienza è durata poco più di venti minuti: oltre alle scuse di Mexes e alle deposizioni di Pradè e Scaglia, la Corte di Giustizia Federale ha ascoltato telefonicamente anche il team manager del Brescia Edoardo Piovani, il quarto uomo Guida, a integrazione e conferma di quanto scritto sul referto, e, in fase di camera di consiglio, l'arbitro De Marco. La sentenza, nonostante la professione di fiducia di Mexes all'uscita dalla Figc, non ha regalato sorprese: ricorso respinto e tassa reclamo a carico della Roma. Tutto secondo le previsioni, vista la recidività (elemento non da poco) del francese. Svanito l'ultimo tentativo di riavere Mexes, Ranieri sarà costretto a varare una difesa a dir poco sperimentale. Le prove degli ultimi giorni hanno visto il sorpasso della soluzione Cassetti centrale rispetto all'impiego di Loria, con la conseguente chiamata in causa di Rosi sulla destra. Gli esperimenti difensivi definitivi condizioneranno anche la formula tattica e la chimica degli altri reparti. A centrocampo, nonostante l'affidabilità fornita da Simplicio, De Rossi e Perrotta, non è da escludere che, per dare un sostegno a Rosi su Lavezzi, possa trovare posto Taddei. Una soluzione, quest'ultima, che potrebbe anche significare il ricorso a una sorta di 4-4-2. Fuori dai giochi, perché non convocato, Pizarro. Più utile, secondo il giudizio del Peq, giocare e mettere minuti nelle gambe con la Primavera, opposta oggi pomeriggio alla Reggina, che andare solamente in panchina all'Olimpico. Il cileno è praticamente pronto: in settimana ha svolto un test, sotto forma di partita di 40', con i ragazzi di Alberto De Rossi, oggi ultimo rodaggio e mercoledì convocazione più che possibile per lo Shakhtar. I rebus ranieriani riguardano anche l'attacco: Borriello potrebbe riposare; Menez, Totti e Vucinic provati insieme. Se la Roma è piena di enigmi, il Napoli sembra aver già messo tutte le carte sul tavolo. Mazzarri, durante l'ultimo allenamento a Castelvolturno, ha provato il presunto undici titolare: Aronica e Dossena dovrebbero aver vinto i ballottaggi sulla con Santacroce e Zuniga. Davanti, al cospetto di una comunque inedita difesa romanista, largo al trio delle meraviglie Lavezzi-Hamsik-Cavani.

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