Qualche anno prima di Edoardo Reja un altro friulano si era seduto sulla panchina della Lazio, lasciando un marchio e un ricordo indelebili.
Cometale, quando un anno fa Reja si sedette sulla panchina della Lazio, il celebre ex non potè che applaudire l'avvento di quello che lui definì il «Mourinho del nord-est». Zoff, dopo un anno considera ancora Reja l'uomo giusto per la panchina della Lazio? «Per lui parlano i numeri, ha conquistato una posizione di classifica più che giusta». Eppure negli ultimi tempi è arrivato qualche fischio. «Un calo era fisiologico, l'importante è rialzarsi subito perché gli obiettivi sono ancora a portata di mano. E poi Edy ha le spalle larghe, ha già allenato a Napoli e sa come gestire le piazze più "turbolente"». L'obiettivo della Lazio rimane la Champions? «Bisogna continuare a sperarci, non è detto che non si riesca ad arrivare tra le prime quattro». Quali sono le avversarie più temibili? «Milan, Inter e Roma probabilmente arriveranno davanti. La Lazio deve guardarsi soprattutto da Napoli e Juventus». Per farlo c'è bisogno anche del miglior Zarate, ma con Reja le cose non sembrano andare benissimo... «Mauro è un giovane molto sensibile, va incoraggiato, ha dimostrato quanto vale e deve solo tornare a quei livelli». Cosa augura a Reja per il prossimo anno? «Di pensare per ora solo ai prossimi mesi: è un campionato troppo anomalo e irripetibile per lasciarsi sfuggire un traguardo importante». Car. Sol.