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Il pilota si risveglia dopo l'intervento e già muove le dita della mano destra Potrebbe tornare a correre in F1, ma prima dovrà sottoporsi ad altre operazioni

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Leprime parole le ha spese per sapere come stava Jacub Gerber, il suo navigatore uscito sano e salvo dalla terrificante carambola nel rally di Andora. Impressionanti le immagini della camera car dietro alla Skoda S2000 che mostrano la lama del guardrail sfondare l'abitacolo. Un incidente per il quale il sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, ipotizzando il reato di lesioni colpose gravissime. In tanti hanno telefonato, in molti sono andati all'ospedale «Santa Corona» di Pietra Ligure dove è ricoverato e tenuto a tratti in coma farmacologico per lenire i dolori. Prima Alonso, poi l'ex capo Flavio Briatore. «L'ho trovato benissimo e gli ho detto di non fare più queste stronzate... ». Fissa persino la data del rientro: «Dovremmo aspettarcelo già al GP d'Europa». Dopo il grande spavento, il sollievo: una caratteristica dei tre gravi incidenti (2003, 2007, 2011) occorsi al pilota. Persino il professor Rossello, lo specialista di microchirurgia che l'ha operato per sette ore, è ottimista: «La mano è calda, vuol dire che l'intervento è andato bene. Ci vorranno sei giorni per essere certi che la circolazione sanguigna vada come dovrebbe. Un anno per il recupero della funzionalità della mano martoriata. Ma la risposta del suo fisico è sorprendente». Non è un caso: Kubica, versiliano d'adozione, si era preparato alla nuova stagione, nel centro di medicina sportiva del dottor Ceccarelli, tra il verde e il mare della sua casa a Pietrasanta. È ormai chiaro che ha di nuovo visto la morte in faccia, solo la prontezza dei medici ha permesso di salvare quel braccio destro fratturato in più punti e di ricomporre con un fissaggio esterno la gamba spezzata. Nei prossimi giorni sarà operato anche al gomito e alla spalla, non è escluso un nuovo intervento alla mano, mentre l'attività cerebrale è intatta. L'imperativo è riabilitarsi, ricominciare con le corse sarà il passo successivo. Eventuale come il ritorno in F1. Anche se qualcosa potrebbe fare la differenza: la sua tempra da lottatore. Dal coro dei critici e dei comprensivi, emerge la voce della Renault che gli aveva dato il permesso per partecipare al rally perché «le competizioni sono vitali per il suo equilibrio e noi non vogliamo dei robot». Come Briatore anche il team principal Eric Boullier, che ieri sera è andato a trovarlo, crede nel recupero lampo del suo alfiere: «Impiegherà pochi mesi per tornare in F1. Se dovesse essere così useremo una guida di riserva, in caso contrario valuteremo nuove opzioni». Il toto piloti dà per favoriti il collaudatore Grosejian e Bruno Senna. Saranno loro due a effettuare i test che iniziano giovedì a Jerez de La Frontera. Aspettando Kubica.

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