Profeta smarrito

Dopo Natale si vedrà il vero Hernanes perché si potrà riposare per un paio di settimane dopo un lunghissimo tour de force con sessanta partite giocate di seguito nel 2010 tra San Paolo e Lazio. E tutti a fantasticare giocate di qualità, gol da fenomeno, dribbling irridenti per gli avversari, tiri telecomandati con entrambi i piedi. I primi quattro mesi di Hernanes alla Lazio erano stati importanti con cinque gol, una decina di assist o interventi decisivi nelle reti della squadra biancoceleste tanto da far sognare, in caso di miglioramenti, di aver finalmente trovato il faro di una squadra alla disperata ricerca di personalità. Purtroppo, invece di proseguire la crescita dimostrata nelle prime venti partite, il Profeta si è smarrito sulla via del campionato. Per carità, l'impegno non manca e anche qualche intuizione geniale però cominciano ad essere troppe le partite giocate da controfigura e non da leader di un gruppo che vuole centrare il prestigioso traguardo del ritorno in Europa dalla porta principale della Champions League. A Milano, solo per ricordare l'ultima prova del brasiliano, si è accesso raramente finendo troppo spesso ai margini del gioco. Domani contro il Chievo ritroverà la posizione in campo di inizio campionato, dietro agli attaccanti e si spera che possa tornare a far sorridere i suoi tifosi. Soprattutto dovrà dare segnali di ripresa dal punto di vista fisico dopo un periodo di appannamento che gli è costato l'esclusione nella gara contro la Fiorentina. Problemi tattici non ce ne sono anche se spesso il brasiliano ha ricordato che nel San Paolo giocava da regista basso, ruolo che però in Italia è difficile ricoprire senza la necessaria mobilità. E la lentezza, tipica del calcio brasiliano, sembra proprio il più grande limite di Hernanes che però ha già dato dimostrazione di essere un talento straordinario. Ora tocca a lui recuperare la condizione migliore per accendere l'Olimpico come era accaduto nelle prime uscite. Oltretutto ha ritrovato la maglia della sua nazionale: giocherà mercoledì prossimo a Parigi contro la Francia dei romanisti Mexes e Menes per cercare di conquistare definitivamente il cittì Menezes. E Reja si attende domani una risposta importante dal brasiliano: dalla sua rinascita dipende la conferma del quarto posto attuale. Il tecnico friulano è consapevole che, soltanto se Hernanes tornerà ai livelli di ottobre, la Lazio può sperare di centrare l'obiettivo più grande.