La Roma fa tre gol Ma vince l'Inter
Come cambiare tutto in una settimana. Mentre il futuro prende una forma, il presente si complica: in quattro giorni la società ha preso la via americana mentre la Roma è uscita dal giro scudetto ed è finita risucchiata nella bagarre per un posto in Champions. Chiaro il verdetto emesso ieri sera a San Siro: l'anti-Milan è l'Inter, per i giallorossi il traguardo diventa l'Europa. La banda di Ranieri si ritrova al settimo posto (anche se c'è ancora da recuperare la gara col Bologna) dopo una sconfitta con gli eterni rivali nerazzurri in una partita bellissima e pazza. Finisce 5-3 la ventisettesima sfida dal 2003, che avrà un'appendice tra aprile e maggio in Coppa Italia, e ancora una volta è un festival del gol. Il risultato condanna fin troppo duramente una Roma capace di giocare al livello dei «campioni di tutto» per un tempo intero e di rimettersi in partita quando ormai sembrava finita. I primi 45 minuti sono tutti nelle mani dei portieri: a ruoli invertiti sarebbe finita diversamente. La Roma parte con un bel triangolo Borriello-Vucinic-Menez ma il tiro sbilenco del francese è un cattivo presagio: quando sono passati appena due minuti e quindici secondi dall'inizio, Sneijder riceve palla al limite dell'area e di sinistro pesca l'angolino con Julio Sergio immobile. La gara è uno spettacolo, la Roma reagisce con Borriello, Julio Cesar c'è. Al 13' il pareggio: Vucinic apre per Cassetti, cross rasoterra sul secondo palo e Simplicio timbra puntuale il cartellino. Gol festeggiato con un divertente balletto. Potrebbe arrivare subito il sorpasso ma il portiere dell'Inter salva in serie su Borriello e Menez. Allora si risvegliano i nerazzurri che bersagliano un imbarazzato Julio Sergio salvato da Cassetti e Perrotta. I giallorossi rispondono con due contropiedi ma ancora una volta quel fenomeno di Julio Cesar stoppa Borriello e Simplicio. È il preludio al nuovo vantaggio interista: Eto'o punta Riise e fa 2-1 con il gentile contributo di Julio Sergio. San Siro gioisce e poi si infuria per un'ammonizione a Kharja. Sugli spalti scatta addirittura la «panolada»: mah... Al primo affondo della ripresa l'Inter sembra chiudere la partita. Burdisso scalcia Pazzini lanciato da solo verso la porta: rigore, espulsione e tris firmato da Eto'o. Ranieri, che sabato - salvo ricorso accolto - non avrà neanche Mexes, tira fuori Menez e ripesca addirittura Loria, ieri per la prima volta in panchina e subito mandato in campo. Arriva anche il quarto timbro nerazzurro con Motta. Finita? Macché. Ranieri ricostruisce il centrocampo con Taddei e Greco e la Roma in dieci uomini rientra in partita con un gol di Vucinic e un altro, udite udite, di Loria. Borriello ci prova in ogni modo, Julio Sergio inizia a parare tutto fino alla rete risolutiva di Cambiasso. Leonardo, autore di un cammino perfetto Udine a parte, se la ride mentre Ranieri si prepara a un confronto con il Napoli che diventa uno spareggio per la prossima Champions aspettando il duello con lo Shakhtar. Con l'Inter appuntamento rinviato in primavera.