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La sfida a nove zeri

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Nonostantecrisi economica e freddo inusuale (temperatura sotto lo zero a fronte dei 14/16 gradi del periodo), Dallas è stata invasa dai tifosi delle due squadre, che tra i più passionali della lega. Dopo qualche finale senza quarti di nobiltà, ne arriva una che può contare 10 titoli (6 Pittsburgh, 3 Green Bay, più quello ovviamente da assegnare stasera) complessivi. Per un soffio (Chicago Beras battuti nella finale della NFC dai Packers) è mancata la presenza in tribuna di Barack Obama, che alla Casa Bianca tiferà per gli Steelers del suo sostenitore Rooney. Gara sul filo del rasoio per i bookmaker: 2.5 punti a favore dei Packers. Gli Steelers hanno dovuto rinunciare per le prime 4 gare (squalifica di 6 turni poi ridotta) alla loro guida offensiva Ben Roethlisberger. Chiuso il ciclo con un 3-1, hanno marciato spediti verso i playoff, dove hanno lottato duramente prima con Baltimore (31-24) e poi con i New York Jets (24-19), che nel turno precedente avevano fatto fuori i favoriti New England Patriots. Difesa solida (14.5 punti subiti a gara, la migliore della Nfl) e capacità di controllare campo e cronometro in attacco sono le armi principali della squadra di Tomlin, che può contare su giocatori esperti e motivati. «A Pittsburgh c'è una tradizione storica. I tifosi non sperano di vincere il Super Bowl - ha detto ai giornalisti la linea di difesa Chris Hoke - si aspettano di vincerlo». Big Ben Roethlisberger, conquistando il terzo titolo, si porterebbe a un passo da due leggende come Bradshow e Montana dovrà rinunciare al suo centro (il giocatore che passa la palla al quarterback per iniziare l'azione) titolare Pouncey. A cercare di impedire lo sventolio finale dei «terrible towel» (gli asciugamani gialli, simbolo dei tifosi Steelers) ci saranno Aaron Rodgers e i Green Bay Packers, che al contrario degli avversari, hanno dovuto attendere l'ultima di stagione regolare per qualificarsi ai playoff. La post season però è stata senza sbavature e tutta macinata in trasferta: sotto i colpi dei Packers sono via via cadute Philadelphia (21-16), Atlanta (48-21) e Chicago (21-14). Il capo allenatore Mike McCarthy ha scommesso su Rodgers tre anni fa, lasciando andare il mitico Brett Favre e ora può dire: «Penso sia diventato il giocatore che speravamo potesse diventare. Tre anni fa era un giovane quarterback dal grande futuro, ora è un giocatore speciale». Insomma, equilibrio nel pronostico e la speranza di un grande spettacolo che non mancherà neppure nell'Half Time con i Black Eyed Peas, mentre è calcolato che il giro d'affari relativo all'evento è di più di 10 miliardi di dollari.

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