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Tante idee, facce nuove, progetti ambiziosi: la Roma americana sarà ben diversa dal modello «gestione familare» che conosciamo adesso.

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Dallaprossima stagione cambieranno innanzitutto gli uomini al timone della società: già contattati Franco Baldini, che a Trigoria ha vinto uno scudetto come direttore sportivo, e l'ex ds laziale Walter Sabatini. Quest'ultimo è libero e ha dato la sua disponibilità, mentre Baldini è attualmente legato alla nazionale inglese e deve ancora valutare il suo futuro. Non è affatto escluso che nell'organigramma restino anche alcuni degli attuali dirigenti: Montali è quello con più chance. Per rilanciare il settore giovanile si è pensato a Zeman. La Roma dovrà anche diventare leader è il punto nodale del progetto: si cambierà sponsor tecnico (anche se va pagata una penale per rescindere il contratto con la Kappa), scegliendone uno più presente nei mercati internazionali. Aspettiamoci anche nuovi sponsor, iniziative e una comunicazione più «aperta». Il tutto per trasformare la Roma in una «media company» come piace chiamarla agli americani. E lo stadio di proprietà? DiBenedetto & Co. si metteranno subito a lavoro per far partire il progetto di un impianto da 45-50mila posti, consapevoli che ci vorranno tra i cinque e gli otto anni per realizzarlo. Ma senza stadio non si va lontani. Ale. Aus.

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