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Formula inganno, c'è lo scarico taroccato

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Alterzo e ultimo giorno di test sul circuito Ricardo Tormo, la Renault esce allo scoperto. E' di Kubica il miglior crono: 1'13”44 (secondo a 57 millesimi Sutil), è del polacco a bordo di quella vettura con gli scarichi invisibili e contorti che sparano gas caldissimo sotto il fondo per aumentare il flusso d'aria (una specie di turbo). Chi ha visto i primi due giorni di collaudi si aspettava l'exploit e le conseguenti crisi di panico dei progettisti nel paddock di Valencia. Allarme rosso e tavoli da disegno sgomberi per il «ritocchino». Si sussurra che anche la nuova McLaren abbia un sistema simile e Ross Brawn, l'inventore del doppio fondo, pensa che sia la soluzione giusta. Tradotto: è la scorciatoia regolamentare che tutti cercavano, anche se qualcuno sostiene che non sia una gran trovata perché finisce col riscaldare le zone fredde delle monoposto. «Peccato per Felipe, ma siamo soddisfatti del nostro lavoro. Ci sono tanti interrogativi da risolvere, gomme comprese. Abbiamo visto cose piuttosto estreme come gli scarichi della Renault e il cambio della Williams ma per avere una macchina veloce bisogna trovare prestazione e tempo sul giro» ha dichiarato il dt della Ferrari, Aldo Costa. Ma si vedeva che masticava amaro. Debutto sfortunato di Massa sulla F150: nel pomeriggio si è piazzato quinto (80 giri in totale), mentre in mattinata si è fermato in testacoda dopo mezz'ora per un incendio causato da una perdita d'olio. Alonso aveva esaltato l'affidabilità della nuova monoposto, finché non è arrivato il brasiliano a fare fuoco e fiamme. La Mercedes? Per Rosberg: «Ora non è un fulmine». La Lotus di Trulli è troppo pesante da guidare, torna in fabbrica.

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