Fabiana Pellegrino La vichinga, il cannibale e il gigante: è grazie a loro che il ghiaccio si tinge d'azzurro.
Iprimi due non hanno certo bisogno di presentazioni, accanto ai loro nomi c'è solo da aggiungere un argento agli europei di pattinaggio di figura per lei e il sesto mondiale per lui. Il terzo, poi, è stato definito la rivelazione dello sci alpino. E' lui il gigante buono, appunto, appena ventunenne, che ieri ha salvato l'onore azzurro in Francia. Bottino ricco, insomma, per lo sport azzurro. Prima l'argento nella discesa di coppa del mondo infilato dallo stallone altoatesino, che ha sfiorato il colpaccio rischiando addirittura di vincere, proprio lui che non era mai andato oltre un diciassettesimo posto. Una vittoria sorprendente che ha lasciato tutti a bocca aperta, Paris compreso. Lo stesso vale per l'impresa targata Kostner. Nessuno ci credeva, la sola a farlo, forse, è stata proprio lei per una volta. Vichinga capace di reagire a un sesto posto deludente nel programma corto di venerdì, strega nel suo modo di ipnotizzare la platea intrappolata in un silenzio assoluto, fatina sul ghiaccio che scivola e vola come solo lei sa fare. Carolina è tutto questo e molto altro. E' una battaglia eterna la sua, come se dovesse ogni volta dimostrare di meritare il suo nome. Pattina contro i suoi fantasmi e cade, come ieri, eppure conquista un argento che vale il riscatto, la fine di un incubo. La rincorsa Kostner è riuscita, con 168,54 punti Carolina ha l'oro in tasca fino all'esibizione di Sarah Meier, ultima pattinatrice in gara. E' a questo punto che la medaglia passa fra le mani della svizzera, la migliore del ghiaccio di Berna, che appende così i suoi pattini d'oro al chiodo. Ancora una volta umana, troppo umana, Carolina allontana una volta per tutte lo spettro Vancouver e attende i prossimi mondiali di Tokio col sorriso sulle labbra. E nel tardo pomeriggio di ieri, poi, arriva l'impresa delle imprese. Lui è il cannibale e questo è il suo sesto oro mondiale. Armin Zoeggeler, il re dello slittino, ha trionfato con una strepitosa seconda manche e con il tempo complessivo di 1'43"538 ha preceduto il tedesco Felix Loch (1'43"559). Era tornato a Cesana, la pista dell'oro di Torino 2006, per dare la caccia al suo sesto slittino iridato. Un'altra pagina, l'ennesima, di una carriera da record, fatta di due ori olimpici, nove coppe del mondo e sei Mondiali. Tre vittorie uniche e tre storie diverse della stessa, splendida, giornata e l'Italia ringrazia.