A Reja basta un tempo Ibra super
Quarantaminuti in dieci per il rosso, eccessivo, a Van Bommel, senza centrocampo dopo l'infortunio ad Ambrosini, ma il Milan non si ferma, vola a più sette, si gode una domenica di euforia. Soprattutto non si ferma Ibra, propizia il primo gol, segna il secondo, è grandissimo, per il Catania tanto agonismo, troppo, qualche sgradevole sceneggiata, poca roba. Basta un tempo, ma di lusso, alla Lazio, per ritrovare se stessa e il secondo gradino della classifica, operare il controsorpasso sulla Roma, augurandosi un regalo da parte di Di Vaio. Primo tempo brutto, tanti errori e nessuna reale occasione, la Fiorentina è riuscita perfino a far di peggio nella ripresa quando Reja, pur avendo perduto presto Diakitè e Floccari, si è affidato ai tocchi felici di Sculli e soprattutto all'ispirazione di Kozak, due gol dopo essersi procurato un rigore, una costante minaccia, bene anche Gonzalez. Seconda tappa del tour de force romanista, dopo il giovedì di Coppa Italia, ancora in viaggio per Bologna, in attesa della visita del Brescia, mercoledì, per cancellare le ingiustizie sofferte al Mompiano. Quello di oggi è ostacolo di ben diverso livello, contro una squadra che riesca a mascherare le sue angustie per il futuro della società, giocando un calcio qualitativo al servizio di Marco Di Vaio, inesorabile finalizzatore. Ranieri si è finalmente deciso a restituire spazio alla qualità, dopo qualche proposta sconcertante e non giustificabile, la Roma ha ritrovato anche un meno precario livello di gioco, non vi sono certezze sulle scelte in attacco, la disponibilità è totale, la tendenza indica privilegio per le due punte, dunque centrocampo a quattro. In quel che rimane dell'alta classifica, dopo i due anticipi, giocano in casa Napoli, Inter e Juventus, forse il minor tasso di difficoltà è per Mazzarri, contro una Sampdoria che, dopo Cassano, ha perduto anche Pazzini, che già sarà almeno in panchina nell'Inter che attende al Meazza un Palermo che ha notevole talento, ma ancora non riesce a darsi apprezzabile continuità. Le rogne peggiori toccano alla Juventus, la cui infermeria è diventata un lazzaretto, dovrà fronteggiare la vena felice dell'Udinese votata allo spettacolo, riscatto arduo per Delneri e i suoi sopravvissuti.