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Intesa con gli americani, ma non è finita

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Nellanotte la spedizione di Unicredit in America si è conclusa e il gruppo composto da Cappelli, Peluso e Baldissoni è rientrato in Italia (il vice direttore della banca Fiorentino lo aveva già fatto ieri). Negli uffici a Park Avenue si sarebbe trovata un'intesa di massima e adesso il consorzio americano che fa capo a Thomas R. DiBenedetto è pronto per presentare un'offerta di acquisto vincolante (dopo aver costituito assieme a Unicredit una società: "NewCo"), entro la dead line prevista per lunedì prossimo. Ma l'accordo trovato in America ha smosso anche gli interessi nella capitale ed è partito il grande lavoro diplomatico per far si che la politica resti fuori da una trattativa che Unciredit avrebbe voluto chiudere da tempo. Intanto l'impreditore Angelucci avrebbe allo studio una controffensiva (in cordata, qualcuno dice in accordo proprio con la famiglia Sensi) per rilanciare sulla vecchia offerta che si attestatava attorno ai novanta milionidi euro. Questione di giorni dunque, poi la banca, ricevute tutte le offerte, le inzierà a valutare e prenderà le sue decisioni su quella più interessante dal punto di vista economico e del progetto. L'idea americana sembra esser già stata metabolizzata dal presidente del Coni Petrucci. «Ben vengano, se hanno le caratteristiche e i presupposti per essere persone degne di investire nel nostro paese. Non dobbiamo fare discorsi del passato, il mondo si è globalizzato». Alemanno corregge il tiro sugli americani dopo i segnali di chiusura del giorno prima: «La chiusura dovrebbe arrivare la settimana prossima. Mi sto informando quotidianamente senza interferire». Intanto la magistratura romana avrebbe avviato l'iter, per la esecuzione delle ordinanza di custodia cautelare emesse nei confronti di Vinicio Fioranelli e di Volker Flick, accusati di aggiotaggio (ma si indaga anche per riciclaggio) nell'ambito dell'inchiesta sulla scalata, nel 2009, alla AS Roma.

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