Il sogno continua
Sognaall'Australian Open, lo «Slam peggiore per me, l'unico dove non ho mai superato il terzo turno», fermata nel 2006 dalla pin-up Vaidisova e nel 2009 dall'amica Medina Garrigues. Stavolta ce l'ha fatta, Flavia, e alla grande, superando contro pronostico – numero 25 contro 12 – l'israeliana Shahar Peer, che aveva battuto tre volte in cinque occasioni, ma contro cui aveva alzato bandiera bianca agli ultimi Us Open. Una sconfitta dolorosa, quella. Una vittoria fantastica, questa, ottenuta grazie a una delle migliori prestazioni in carriera della tennista brindisina. Anche meglio dell'epico ottavo di finale contro Vera Zvonareva a New York 2009? «Beh, non esageriamo – sorride la Pennetta – quella sera ho dovuto annullare sei match point. E poi si giocava sul campo centrale di Flushing Meadows». Emozioni non paragonabili, ma allo stesso modo straordinarie. «Sapevo che contro Shahar sarebbe stato un match difficile – spiega l'azzurra – una lotta dal primo all'ultimo punto». E così è stato, fin dal primo set, perso 6-3 dopo l'illusorio recupero da 1-5. «Eppure non mi sembrava di giocar male – confessa – ma lei spingeva molto». È stata brava, Flavia, a crederci sempre. Anche quando ha rischiato di finire sotto 2-5 nel secondo, e soprattutto quando è andata a rispondere per restare nel match sul 6-5 Peer. Due vincenti, un tie-break dominato 7-3, e poi l'allungo decisivo sul 3-3 nel terzo, fino al 6-4 finale. «Forse lei ha accusato un calo fisico – osserva l'azzurra – Ora c'è la Kvitova? Nonostante la classifica preferivo la Stosur, Petra è mancina e fastidiosa». Intanto, però, la Pennetta può godersi gli ottavi insieme alla Schiavone, proprio come lo scorso anno al Roland Garros, quando finì in gloria per Francesca. E come era accaduto in Australia solo nel 2002 (Serra Zanetti e Grande) e nel 2004 (Farina e Santangelo). Flavia e Francesca. Una sorridente, l'altra imbronciata. Una al massimo della forma, l'altra tesa e contratta per le aspettative. Entrambe, insieme, alla ricerca dei quarti, traguardo storico per l'Italia. Possibile? «Sicuro – dice Flavia – secondo me la Schiavone (scesa in campo nella notte) ha il 50% di possibilità di battere la Kuznetsova. E poi, chissà». Sogna, Flavia.