L'uomo derby è Ranieri
Poker in mano e possibile rilancio per il pokerissimo. Ranieri ha vinto il quarto derby su quattro da allenatore romanista. Solo a Eriksson e Barbesino era riuscita tale impresa. La magia del «sor Claudio» è divisa in due stagioni tra campionato e coppa Italia. A marzo si giocherà la quinta carta con la possibilità di scrivere un nuovo record. «E' vero, Inghilterra a parte non ho mai perso un derby. Come faccio? Credo sia casualità - risponde sincero il tecnico - queste sono gare particolari, la città ti soffia dietro e ti trasmette la carica già da quando arrivi allo stadio con il pullman». A proposito: quello laziale è stato colpito da un sasso, «e sono andato io - racconta Ranieri - a chiedere scusa a Manzini (il team manager della Lazio colpito, ndr) a nome di tutti i romanisti». Il derby ridà linfa all'allenatore testaccino dopo tante critiche. «Fanno parte del gioco, non mi chiedete il motivo». Perché la Roma gioca male, gli fanno notare. «Quanti derby ha vinto Zeman? - chiede ironicamente - in Italia non conta giocare bene: se lo fai e perdi, poi vedi dove ti mandano... Reja avrebbe voluto giocar male e vincere: la Lazio ci è stata superiore, noi abbiamo vinto». Ranieri il pragmatico ha corretto un'altra volta in corsa le scelte discutibili dell'inizio. «Vucinic e Menez li ho messi nella ripresa perché volevo vincere così la partita: c'erano novanta minuti più eventuali altri trenta e i rigori. Era un piano tattico. Adriano? Non l'ho potuto valutare. Gli è uscita subito la spalla, ha stretto i denti e mi ha dato la possibilità di sostituirlo nell'intervallo. Mi avete fatto ricredere su Simplicio? Vi ringrazio... Scherzi a parte, io faccio giocare chi sta in forma e lui all'inizio di stagione non lo era». Il derby lascia la scia dei soliti veleni. I laziali chiedono l'espulsione di Juan sul rigore, «ma non c'era e non sono io a dirlo ma il regolamento: Zarate non è entrato nel "cono" della porta». Tra una settimana arrivano subito i quarti. Altra gara secca contro il suo passato: la Juventus. «Siamo arrivati secondi l'anno scorso eppure giochiamo in trasferta. E' cambiato il regolamento e non capisco. Ma ora penso alla partita con il Cagliari di sabato: all'andata ci hanno fatto cinque gol - chiude Ranieri - e ancora li sento addosso». I «ricci» romanisti intanto godono...