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La Juve risorge

Aquilani

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Alberto Aquilani è l'uomo che ha permesso alla Juventus di battere il Bari e di ottenere i primi tre punti del 2011. E ha poi festeggiato con rabbia, quasi liberandosi di un peso. Che poi si toglie davanti a taccuini e microfoni: «Non possiamo essere una squadra da scudetto una settimana e pochi giorni dopo non essere buoni nemmeno per l'Europa League. Questa è una grande società che ha vinto tutto, ma la realtà odierna è che si possa faticare anche contro il Bari: non sono più i tempi di Zidane e Nedved. Lo scudetto? Non scherziamo: Milan, Inter e Roma sono meglio di noi e non di poco. Realisticamente, il quarto posto è il nostro obiettivo massimo». Sarà anche per questo che, dopo avere battuto l'ultima in classifica 2-1, la Juventus ha festeggiato quasi come se avesse vinto un trofeo vero. Del resto, dopo i recenti ko contro Parma e Napoli, con nove indisponibili e il morale tendente al ribasso, anche avere la meglio sull'ultima in classifica ha la sua importanza. Ha fatto quello che poteva, la Juventus: è passata in vantaggio con una punizione di Del Piero, ha subito il ritorno dei pugliesi e, non fosse stato per un prodigioso recupero di Chiellini su Okaka, sarebbe anche andata sotto. Invece, è poi sbucato il destro vincente del Principe con tutto quel che ne consegue: due punti recuperati al Napoli e contatto mantenuto con le posizioni di vertice della classifica. «Prendiamo quello che viene, anche giocando male – ha proseguito Aquilani -. Quando saremo al completo, potremo fare meglio. Con tutto il rispetto per i ragazzini che oggi hanno fatto il massimo che potevano, certi giocatori fanno la differenza». I tre punti comunque aiutano a vivere meglio: per una volta la Juve ha avuto parecchio da Sissoko, godendo poi dell'infinita vena di Del Piero e riabbracciando Martinez dopo quasi tre mesi. Oggi sarà ufficializzato con ogni probabilità Floro Flores: per dirla con Aquilani, sono davvero cambiati i tempi. Anche se Del Piero c'era prima e c'è ancora oggi. Sul domani, chissà: «Tutto può accadere, ma la mia priorità è la Juventus. Spero che a breve si decida il mio futuro. Con la società c'è un colloquio aperto e trasparente, non penso ci saranno problemi ma è giusto affrontare il discorso per poter programmare il futuro sia da parte mia che da parte della società. Totti? Penso finirà a Roma. Ma anche io, come lui, non ho certezze: altrimenti avrei già il contratto».

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