Ci salva sempre lei

Nonè proprio esaltante il bilancio azzurro nella giornata inaugurale dell'Australian Open. Mentre i favoriti - da Federer (6-1 6-1 6-3 a Lacko) a Djokovic, dalla Wozniacki alla Henin - superavano senza problemi i rispettivi esordi, l'onore azzurro è stato salvato come sempre dalle donne: la solita Francesca Schiavone e l'imprevista Alberta Brianti. Che sarebbe stata una giornata difficile lo si è capito subito, fin dai primi scambi del match tra la Schiavone e la spagnola Arantxa Parra Santonja, stesso nome di battesimo della Sanchez-Vicario, ma talento decisamente inferiore. L'1-1 nei precedenti, comunque lontani nel tempo, rappresentava un allarme, ma la differenza in classifica (numero 7 contro 68) sembrava scongiurare ogni pericolo. E invece la Schiavone è entrata sulla Margaret Court Arena stranamente tesa, come lei stessa ha ammesso a fine match: «Sono partita piano, troppo difensiva: lei serviva bene, io rispondevo male. E poi cominciare l'anno da numero 7 al mondo ti dà la sensazione di essere sempre in salita». Per fortuna dopo lo shock del tie-break, perso malamente 7-4, la strada è tornata a scendere fino al 6-2, 6-4 finale: «Ho risposto meglio e preso in mano il gioco: dove c'è da lottare, io ci sono. Ora c'è la Marino? Non la conosco, mi informerò, ma ho buone sensazioni». Il resto della piccola Italia è tutto nel talento di Alberta Brianti, brava a superare 6-4 7-5 la Hradecka come voleva la classifica (numero 87 contro 111) ma non i precedenti (2-0 per la ceca). Niente di più si poteva invece chiedere a Sara Errani, sconfitta 6-3 6-2 ma non schiacciata da Venus Williams, e Tathiana Garbin, sfortunata nel chiudere un'onorevole carriera con il doppio 6-0 subito dalla Bartoli. Le delusioni, invece, sono tutte al maschile. Cade Volandri contro il russo Andreev (6-3 7-6 6-3), lottano i qualificati Cipolla (6-1 7-5 6-1 da Paire) e Crugnola (6-4 6-0 6-2 dal numero 6 Berdych), sprofonda Fognini conto il talento giapponese Nishikori (6-1 6-4 6-7 6-4), sprecando l'occasione di trovare al secondo turno Florian Mayer e non la bestia nera Davydenko, sconfitto a sorpresa in 4 set. Nella notte Flavia Pennetta ha guidato la truppa degli altri sei italiani presenti in tabellone: difficile che il bilancio migliori.