Fabrizio Fabbri Sasa Filipovski non è mago Merlino.
Nonbasterà la bacchetta magica per trasformare gente che ormai ha fatto dell'incostanza e dell'indolenza il tratto distintivo in giocatori su cui puntare. Insomma è tanto il lavoro che il «Cantonà de noantri» dovrà compiere per trasformare la Lottomatica, di nuovo fuori dalla Coppa Italia, a sua immagine e somiglianza. E non può ingannare il risultato della battuta d'arresto con Siena, 67-73, perché nello sport non esistono sconfitte belle. Roma ha mostrato falle conosciute. S'è esaltata nei primi 10', trascinata dall'energia di un gruppo che evidentemente ha qualcosa da farsi perdonare. Smith con due triple e un buon impatto e soprattutto un sopraffino Dasic hanno suonato la carica e al 10' la Lottomatica ha chiuso avanti 22-17. Ma il «ragno» s'è spento dopo questa fiammata e l'innesco di un ottimo Gordic, il migliore con il tuttofare Dasic, non è servito perché Siena ha accelerato, agganciato e superato quando Aradori ha insaccato il canestro del 26-27. Roma ha comunque tenuto fino all'intervallo lungo a cui s'è presentata sotto 31-35, con il dato statistico bizzarro di Siena che aveva tirato, a quel punto, zero tiri liberi. Al rientro sul legno Hairston ha prodotto i 3 punti del 31-38, con pronta replica di Gordic. Filipovski ha tentato la carta della zona ma il letale Stonerook, uno che ogni volta che mette piede sul campo dell'Eur fa male alla Virtus, ha fatto desistere il coach sloveno insaccando una tripla siderale (34-41). Roma ha sbandato ma Dasic ha suonato la carica e al 25' la forbice s'è ridotta (42-47). Appena la spia della riserva del montenegrino è entrata in rosso fisso Roma non ha trovato energie per rientrare. 51-62 al 30' e poi una rincorsa mai portata a buon fine anche per il contributo di sciocchezze portato da Traorè e Washington. Con questa sconfitta Roma rimane zavorrata a una classifica deludente e si prepara ad aprire le Top 16 d'Eurolega con la sfida contro Lubiana, la squadra che la lanciato Filipovski, di giovedì prossimo al PalaLottomatica. Quindi la difficilissima trasferta di Brindisi. Un passaggio durissimo per una squadra in cerca di identità.