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Francesco Totti, sullo sfondo Claudio Ranieri

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«Lo rifarei anche oggi!». Ranieri apre così la vigilia della delicatissima trasferta di Cesena dove la Roma non ha mai vinto in dieci precedenti e non può sbagliare. A dimostrazione di come le tossine di Marassi e tutte le polemiche successive ai famosi quattro minuti concessi a Totti, siano state tutt'altro che smaltite dal gruppo giallorosso. Ranieri va giù deciso, prova a voltar pagina, ma resta impigliato tra le pieghe di un caso durato fin troppo e che rischia di riaprirsi prima ancora di essersi chiuso: Totti infatti non avrebbe gradito per niente l'ennesimo «ritorno» del tecnico sull'argomento. Ma Ranieri tira dritto e spiega come quei quattro minuti siano stati un attestato di stima per il capitano. «Il mio è stato un gesto di grande stima, una dimostrazione di grande considerazione del mio capitano, perché lui è un campione che avrebbe potuto darmi un colpo vincente, una punizione, trovare un rigore. Insomma l'ho mandato in campo esattamente per l'opposto di tutto quello che si è detto». Sarà, ma Totti, che a Genova era entrato senza batter ciglio, stavolta non sembra aver gradito le dichiarazioni del tecnico. Insomma la Roma continua ad essere, a dispetto dei buonismi di facciata, la solita polveriera e solo una vittoria oggi contro il Cesena potrebbe far tornare di nuovo il sereno. Per quanto? Questo si vedrà strada facendo, l'importante è vincerla e tornare a contare in un campionato al quale Ranieri crede ancora: nonostante gli otto punti da recuperare al Milan. «Se cambiamo il trend - spiega il tecnico - e ci andiamo a prendere i punti anche fuori casa possiamo farcela. È un campionato in cui ci sono alti e bassi da parte di tutti, dobbiamo essere consapevoli che vogliamo lottare anche noi per il rush finale». E poco importa se non è arrivato il segnale che Ranieri aspettava dalla società: un rinnovo contrattuale che avrebbe definitivamente spazzato via ogni dubbio su presente e futuro e rinforzato la sua posizione all'interno della Roma. «Potevo andare via nel giugno scorso ma non l'ho fatto perché per me la Roma è tutto e lo sarà fino a che ci sarà un contratto che mi legherà a questa società. Sono molto sereno e determinato. Logoro il rapporto con i giocatori? No, per me non è così. Ma credo non sia così neanche da parte loro. Il rapporto è buono con tutti, si allenano, danno il massimo. Un rapporto normale, professionale in cui tutti cercano di dare il massimo per questo campionato». Per arrivare in fondo servirà l'aiuto di tutti, tornare a sorridere e ritrovare giocatori come Pizarro e Juan. «È tranquillo - spiega Ranieri sul cileno - spero recuperi al più presto perché è un giocatore importante per la squadra. Non lo abbiamo multato perché ci sono motivi per farlo o meno. Juan? È stato il primo a dispiacersi per quanto accaduto a Marassi e tutti lo abbiamo rincuorato. A Cesena mi aspetto il campione di sempre». Pochi i dubbi di formazione. Di certo non ci sarà Borriello («Non gioco» ha detto sereno prima della partenza per Cesena) con Totti che tornerà in attacco assieme a Vucinic e Menez. A centrocampo rientra De Rossi, c'è Perrotta e resta una maglia libera per uno tra Brighi, Simplicio Greco con quest'ultimo in leggero vantaggio. In difesa gioca Juan in coppia con Burdisso: esterni Cassetti (dato in dubbio) e Riise. In porta, con Julio Sergio squalificato, gioca Doni. Cambia il modulo per un ritorno a quel 4-2-3-1 spallettiano utilizzato all'andata ma poi accantonato.

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