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Occhio a Schumi

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Nelcentro congressi di Madonna di Campiglio seguono attimi di perplessità. Alonso teme davvero nonno Schumi? L'ex campione imbattibile che nel 2010 è stato asfaltato a ripetizione dal compagno Rosberg? «A gennaio, senza ancora conoscere il valore delle macchine, io punterei su di lui. E' il pilota con più titoli mondiali, non deve dimostrare più niente e non ha certo dimenticato come si guida. Con un mezzo competitivo sarà temibilissimo». Comincia così, con la pretattica che prevale sulla sincerità - neanche una citazione per l'odiato Hamilton - il secondo anno in Ferrari di Fernando Alonso. Dal 2010 eredita una maggiore confidenza con l'ambiente ma anche l'amarezza per la sconfitta bruciante di Abu Dhabi. Fernando, di chi è la colpa del Mondiale perso? «So di ripetermi, ma si vince e si perde tutti insieme. Credo che ogni minuto passato a pensare ad Abu Dhabi sia un minuto regalato ai nostri avversari. Per cui non lo faremo più». Ma cosa lascia una sconfitta simile? «In gerere si impara più dai ko che dalle vittorie. Le seconde vengono festeggiate, i primi vanno analizzati. Ma io considero il 2010 una stagione di successo. Quest'anno vorrei ripetere lo stesso Mondiale, rimanendo in gara per il titolo fino alla fine. E lottare anche per la classifica costruttori, per centrare una grande doppietta». Ci vorrà l'aiuto di Massa... «L'ho visto molto carico. Ridiamo quando leggiamo sui giornali del nostro cattivo rapporto. Giochiamo a poker insieme tutte le sere. E poi devo avere fiducia cieca nel mio compagno. Ci divideremo i pochi giorni di test e saranno fondamentali le indicazioni di entrambi i piloti». In pista però sarete l'uno contro l'altro. «Se capiterà di sfidarci per il Mondiale vorrà dire che la Ferrari sarà la macchina più forte di tutte». Ma lei si sente leader alla Ferrari? «Un leader sì. Il leader no». Schumacher, Massa. Nessuna considerazione per Vettel? «Certo, è anche lui uno dei favoriti. Anzi, forse il favorito. È stato secondo nel 2009, campione nel 2010. Ora ha più esperienza e meno pressione». Cosa cambia con le nuove regole? «Le macchine saranno più difficili da guidare. Per manovrare tutti i nuovi comandi, ali posteriori mobili e kers, si perderà concentrazione sulla guida. Ma dovrebbero aumentare i sorpassi e nella F1 le innovazioni sono sempre benvenute». L'incognita gomme? «Per noi piloti è questo il cambiamento maggiore. Bisognerà adeguare il proprio stile di guida. Senza contare che non sappiamo ancora se riusciremo a provare le coperure da bagnato prima del Mondiale. In ogni caso ci fidiamo di Pirelli, che ha fatto diversi test con i propri piloti». Nel 2010 uno dei suoi talloni d'achille è stata la partenza. «Ne ho fatte alcune buone, altre piuttosto cattive. Dopo un anno, però, sia io che i tecnici abbiamo capito come intervenire per migliorarci in questa fase». Con 20 gare sarà un Mondiale estenuante. «Amo le corse, mi stanno bene le 20 gare. Aumenterei anche i giorni di test, a dire il vero. Comunque è impossibile pensare di essere al massimo della forma da metà marzo a fine novembre. Dovremo lavorare per avere tre-quattro picchi di condizione in concomitanza con i momenti decisivi, quando si corre ogni sette giorni o ci si sposta da un continente all'altro». Qui a Madonna di Campiglio ha passato molti giorni con Valentino Rossi. Come l'ha visto alla vigilia del debutto in Ducati? «E' un ragazzo simpatico e un grande pilota. Il più grande motociclista di tutti i tempi. Anche in futuro nessuno sarà capace di ripetere quello che ha fatto lui». Le possibilità di vederlo in F1, però, sono svanite. Così come quelle di assistere a una sfida tra voi due. «In realtà stiamo preparando qualcosa per il prossimo dicembre. Sarà una sorpresa, non voglio dirvi altro». Almeno questo: vi sfiderete su due o quattro ruote? «Due, quattro, magari anche sei. Qualunque cosa troviamo».

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