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I menestrelli al servizio di Toti

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L'ennesimoavvelenamento, compiuto con la scientifica complicità di alcuni menestrelli, è stato perpetrato e da oggi c'è chi con baldanza crederà di respirare aria nuova. Ma basta scorrere gli anni di gestione Toti per capire come la trama e la congiura nell'impianto del Flaminio dominino la scena molto più di una zona 1-3-1. Niente da fare, a cadere per l'ennesima volta è la testa di un allenatore. Su 6 coach succedutisi da quando Corbelli passò la mano solo Attilio Caja ha portato a termine il suo mandato. Gli altri cacciati, dimissionati o scappati. C'è una sinistra continuità di attori in queste situazioni quasi che il passare del tempo nulla avesse insegnato. Cambiano gli avvelenati invitati al gran ballo, ma la corte, quella si, rimane la stessa. E la Roma che ama il basket osserva attonita il trascinarsi senza senso di una società che è la contraddizione di se stessa. Boniciolli, come i suoi predecessori, ha commesso i suoi errori, che sono un'inezia però rispetto alle promesse non mantenute, ai sogni spezzati, all'amore rubato alla gente. C'è da chiedersi a chi giovi questo gioco al massacro. Non certo ai tifosi. Ormai spettatori attoniti di una commedia non drammatica ma certamente grottesca. Fabrizio Fabbri

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