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La Lazio cade sul più bello.

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Unasconfitta che non vanifica quanto fatto finora ma che lascia aperti molti interrogativi. «Non si è trattato di un problema fisico - prova a ribattere Reja alle prime accuse - ma esclusivamente mentale. Non c'è stata la grinta, la voglia di portare a casa il risultato, e in questo ovviamente mi ci metto anch'io, non avrò trasmesso gli stimoli giusti». «Il Lecce non ha rubato nulla - continua l'allenatore - nel primo tempo ci ha messo in grande difficoltà, ma la colpa è stata nostra. Non ci muovevamo senza palla e così diventa difficile. Nella ripresa siamo cresciuti, abbiamo creato delle occasioni per cambiare la gara ma abbiamo anche preso sei contropiedi su nostre palle inattive. Segno che la concentrazione non era quella giusta. Non si può entrare in campo pensando di avere già vinto». «Certo è stata una delle nostre peggiori prestazioni tecniche», sospira Reja, preferendo glissare sul mercato («ci sono delle trattative in corso e entro fine gennaio cercheremo di raggiungere alcuni obiettivi») e cercando piuttosto di spostare l'attenzione già al prossimo impegno: «Martedì (domani, ndr) riprenderemo la preparazione - conclude l'allenatore - domenica prossima c'è la Sampdoria e abbiamo subito l'occasione di rifarci. Certo, dispiace non aver approfittato di alcuni risultati favorevoli e soprattutto non aver fatto un bel regalo ai tifosi che avrebbero voluto festeggiare il 111° compleanno in maniera diversa». Car. Sol.

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