Tutti sperano nel passo falso dei rossoneri
Aprela Roma, chiudono Napoli e Juventus, già tre squadre di prima fascia, però stavolta il pomeriggio è nobilitato dalla presenza delle prime due della classifica e anche dall'Inter che non può perdere colpi se vuole risalire. Ha buoni motivi per sorridere Edy Reja, alla sua Lazio il calendario riserva il più agevole degli impegni, forse non sarebbe neanche necessario il volo propiziatorio di Olympia, visto che a Roma sale un inguaiatissimo Lecce, in piena zona rossa dopo avere regalato al Bari di Okaka la prima vittoria esterna. Dovrà soltanto gestire al meglio le sue risorse tecniche e mentali, la Lazio, per venire a capo della presumibile barricata pugliese, sperando che il Milan possa patire qualche impaccio di fronte al felicissimo momento dell'Udinese, tornata a un passo dall'Europa. Particolare attenzione a un passo falso della capolista, comunque già sicura del primato alla chiusura della fase ascendente, dedicheranno Napoli e Juventus, le protagoniste del posticipo serale, animate dal comune intento di cancellare gli incubi del giovedì. Delneri presenta Toni, che definisce il suo arrivo in bianconero il «sogno di una vita», certo che questi ragazzi brillano per fantasia e originalità. Tra le squadre dalle grandi ambizioni, che la classifica sta legittimando, quella che dovrà risolvere i problemi più rognosi è indubbiamente la Roma, attesa a Marassi da quella Sampdoria che nella primavera scorsa aveva cancellato i suoi sogni di scudetto. Non avrà più, Mimmo De Carlo, quel Cassano che a lungo aveva rappresentato la soluzione per tutte le difficoltà, ma fino ai tre schiaffi di Palermo la sua difesa era stata la migliore del torneo. Dovrà trovare felicissima ispirazione, la Roma, costretta ad affidarsi alle invenzioni delle sue terribili bocche da fuoco, stavolta Menez dovrà assistere Vucinic e Borriello, le incertezze di Ranieri sono limitate alle scelte per il centrocampo. Panchina per Francesco Totti, poco tempo fa sarebbe suonata autentica bestemmia, difficile rassegnarsi all'idea che diventi routine.