Lazio, esame Lecce nel mese-verità
Dopo aver superato con riserva l'esame Genoa, la Lazio si prepara ad affrontare il Lecce all'Olimpico per dare slancio al «mese della verità» del proprio campionato.Trenta giorni nei quali, lo ha ammesso in sede di presentazione della gara lo stesso Edy Reja, i biancocelesti dovranno dimostrare fino in fondo il loro valore. E, nel caso a fine mese la Lazio si trovasse ancora nelle primissime posizioni, si potrebbe pensare definitivamente a traguardi di primo livello. Inoltre, con la Samp attesa a Roma domenica prossima, la squadra di Reja può mirare a far bottino pieno e, magari, a rosicchiare qualche punto alla capolista Milan. «Non sarà facile», mette in guardia il tecnico, «perché al di là di quello che dice la classifica il Lecce è una squadra che, soprattutto in trasferta, è stata capace di mettere in difficoltà anche le grandi. Basti guardare la partita di Napoli». Ma anche perché la Lazio, finora, ha dimostrato di soffrire soprattutto le squadre che vengono all'Olimpico per coprirsi. Manca una punta di peso, è il solito ritornello. «Impossibile cambiare le caratteristiche dei miei giocatori - spiega Reja - che non hanno grandissime doti fisiche, ma puntano sull'agilità. Anche per questo spesso non riusciamo a concretizzare tutta la mole di gioco che produciamo». Inevitabile che, al proposito, si torni a parlare del mercato, con l'affare Santa Cruz sempre in stallo e altri nomi che vengono fuori giorno dopo giorno. Compreso quello di Sculli. «Quando l'ho letto sui giornali - confessa il tecnico - sono rimasto molto stupito, è un giocatore che non abbiamo mai trattato, magari è stato il suo procuratore a farlo uscire per altri fini». Fatto sta che le complicazioni sorte con Santa Cruz potrebbero far decidere la società di non intervenire affatto. «Non si deve comprare tanto per farlo - dice Reja - ma per aumentare il tasso tecnico della squadra. A gennaio è molto difficile, non abbiamo 15-20 milioni da spendere». Insomma, piuttosto che rompere l'armonia dello spogliatoio per qualche scommessa, meglio continuare ad affidarsi a chi ha griffato il secondo posto attuale. A maggior ragione è da scartare l'ipotesi Mutu, che pure era stato proposto a Tare nei giorni scorsi. Certo è che gli attaccanti, nella gara di oggi contro il Lecce, sono chiamati a dare un segnale forte. Finora le cifre del reparto avanzato biancoceleste non sono da altissima classifica: 5 gol per Floccari, 4 per Zarate, uno a testa per Rocchi e Kozak, zero per Foggia. Solo grazie all'apporto dei centrocampisti si arriva a 24, sesto attacco della serie A alle spalle di Juve, Palermo, Milan, Napoli e Roma. Contro il Lecce, peggiore difesa del campionato con 35 reti subite, Floccari e soci hanno la possibilità di riscattarsi, allontanare lo spettro del mercato e lanciare la Lazio sempre più in alto. Anche perché, spiega Reja, «nel girone di ritorno è sempre più difficile fare punti, e alle nostre spalle la classifica si è accorciata, le grandi stanno tornando in alto». Tradotto: la volata Champions è già iniziata.