Cura Toni
TORINO - In bocca al lupo a Quagliarella, benvenuto a Luca Toni. La Juventus non ha perso tempo: salutato l'attaccante napoletano per il resto della stagione - gli esami hanno confermato la rottura del legamento crociato anteriore destro: tempi di recupero previsti in 4-6 mesi - Marotta ha stretto i tempi per fare vestire il bianconero a Luca Toni. Matrimonio organizzato in un amen: Toni, 34 anni da compiere a maggio, lascia il Genoa e diventa juventino a tutti gli effetti. Non in prestito, ma definitivo: contratto fino a giugno 2012, non però ai quasi 4 milioni che gli garantiva Preziosi. In sostanza: la buonuscita ottenuta dal Genoa permetterà all'attaccante di indossare la maglia della Juve - da lui sfiorata nel 2007 quando Deschamps, prima di dimettersi, lo avrebbe voluto - percependo uno stipendio di poco superiore ai 2 milioni più bonus assortiti, mentre ai bianconeri il cartellino non costerà un euro. «Ce la metterò tutta - ha detto il nuovo numero venti bianconero - quando mi è stata prospettata la possibilità di venire alla Juve, non ho esitato: ci perdo qualche soldo, ma essere qui è il massimo. Lo scudetto? L'anno scorso, quando di questi tempi mi accasai alla Roma, eravamo lontani una dozzina di punti dall'Inter ma siamo arrivati a un passo dal sogno. So quale fame di vittoria abbia il gruppo bianconero perché conosco tanti dei giocatori che lo compongono: spero di segnare tanto e di portare anche un po' di fortuna». Tre reti in rossoblu in questa prima parte di stagione, Toni domani sera giocherà quasi certamente dal primo minuto a Napoli in coppia con Del Piero: due campioni del mondo del 2006, oggi a dire il vero un po' vecchiotti, chiamati a restituire il sorriso a un ambiente scopertosi depresso dopo l'inatteso ko casalingo contro il Parma. Quanto a Melo, squalificato per tre giornate, Marotta lo ha bacchettato duramente. «Faremo richiesta alla Lega per infliggergli una multa in relazione alle giornate di squalifica. Credo però faremo ricorso se i nostri legali riterranno troppo lungo lo stop inflittogli». Per l'ennesima volta, bastone e carota.