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Ma chi l'ha detto che la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte? All'Olimpico la Befana è vestita di giallo fluorescente, porta i pantaloncini e corre con un fischietto in bocca.

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Succedeall'Olimpico roccaforte romanista nel quale Ranieri e i suoi hanno conquistato 26 dei 30 punti a disposizione: derby compreso. Alla fine vince la Roma che va avanti facile grazie al solito Borriello (prima doppietta in giallorosso che lo porta a quota 9 gol in campionato: tredici complessivi al pari di Ibra), poi fatica, soffre, va sotto, ma alla lunga esce e porta a casa tre punti fondamentali: grazie anche a due gol irregolari concessi da Brighi. Tre punti che la portano per la prima volta in questa stagione al quarto posto in classifica, ossia quella zona Champions obiettivo minimo stagionale di una squadra che lo scorso anno, con lo stesso organico ma senza Borriello, era stata campione d'Italia per 17 minuti. E non è un caso se i giallorossi al secondo anno della gestione Ranieri, si ritrovano, dopo la diciottesima giornata, con tre punti più della scorsa stagione. Un plauso al tecnico va fatto di rigore, per l'ennesima sfida vinta, e per aver di nuovo azzeccato i cambi: anche se la domanda su quali criteri avessero ispirato la formazione titolare può venire spontanea. Ranieri «abbocca», come dirà a fine gara lui stesso, alle rassicurazioni di un De Rossi non ancora al cento per cento dopo la febbre dei giorni scorsi e tutte le scelte lì attorno cadono assieme al centrocampista azzurro. In difesa i soliti problemi di deconcentrazione, ma soprattutto di personalità: senza Burdisso tra Mexes e Juan non si sa chi comanda e aver dubbi con quel Maxi Lopez davanti può costare carissimo. Se a questo si aggiunge l'incertezza di «tuffetto» Julio Sergio (soprannome molto romano affibbiatogli da parte della tifoseria), si spiega come la Roma sia riuscita a riaprire una partita che sembrava già chiusa dopo il gol in avvio di Borriello. E siccome a Totti & Co. piace complicarsi la vita, ci hanno pensato Silvestre prima e lo stesso Maxi Lopez poi a rimescolare le carte di Ranieri costretto a stravolgere di nuovo la Roma nell'intervallo: dentro Greco e Perrotta per De Rossi e Simplicio. Così va molto meglio e lo zampino di Brighi a quel punto non fa che indirizzare una partita già incanalata dalla parte della Roma che nella ripresa domina in tutte le zone del campo. I giallorossi crescono, giocano in velocità e arrivano da tutte le parti. Ci pensa Riise a mettere sui piedi di Borriello la palla del pareggio: che però era uscita di un palmo buono prima di tornare sui piedi del bomber. Per Brighi è tutto ok e la Roma da qui in avanti dilaga. Totti e Menez continuano a dialogare nella loro esclusivissima lingua, Borriello trasforma in oro tutto ciò che tocca e a un quarto d'ora dalla fine Ranieri gioca il tutto per tutto consapevole di quanto sia importante vincerla: dentro Vucinic per Taddei per un inedito 4-2-4. La mossa della svolta porta al gol del 3-2 firmato Vucinic che manda in delirio l'Olimpico e rimette a Roma tra le grandi del campionato. Il gol 4-2 finale, firmato sempre dal montenegrino (regalo uscito dalla calza di Totti) è solo una formalità. Il 2011 non è iniziato niente male e adesso tutti a Genova.

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