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Falsa ripartenza

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L'attaccante della Roma Mirko Vucinic

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Dal Flaminio al Flaminio. Dalla presentazione «esagerata» di Adriano a giugno alla prima partita del 2011, una sgambata contro l'Atletico Roma (seconda nel girone B di Lega Pro, 1ª divisione) che fa scattare un campanello d'allarme. La Roma fatica, incassa una sconfitta di fronte a un avversario di due categorie inferiore mentre attorno si aggira il fantasma di Adriano.  Il brasiliano stavolta è il grande assente al Flaminio. Giocare un'amichevole non gli avrebbe fatto male: ma mentre i compagni sudano al Flaminio, lui è ancora a Rio, seduto a tavola con Ronaldinho che sta per accasarsi al «suo» Flamengo. In serata l'Imperatore è salito sull'aereo che stamattina atterrerà a Fiumicino, alle 15 dovrebbe allenarsi a Trigoria: stavolta sembra sia partito davvero. Doveva tornare il 29, poi di giorno in giorno ha rinviato la data del rientro finendo per trascorrere il Capodanno in Brasile e aumentare gli indizi che il caso sia tutt'altro che chiuso. Il futuro di Adriano rischia di rimanere un tema aperto per tutto gennaio e anche oltre. Aspettando Adriano («non l'ho sentito durante le vacanze» racconta un imbarazzato Simplicio), la Roma prova a ripartire per non smarrire lo slancio preso a San Siro nell'ultima gara del 2010. Giovedì all'Olimpico arriva il Catania, domenica si va a Genova contro la Samp: vista ieri, la Roma dovrà rimboccarsi le maniche. Contro l'Atletico Roma nel primo tempo Ranieri si è affidato a una squadra più «vera», con Totti al centro dell'attacco e Menez-Vucinic larghi. A centrocampo si è rivisto Perrotta, in porta Julio Sergio, a conferma che il titolare sarà ancora lui. Padroni di casa subito in vantaggio con Doudou, la reazione giallorossa si è concretizzata solo al 37' con il pareggio di Vucinic. Nella ripresa Ranieri ha cambiato undici uomini, l'Atletico è tornato avanti, Borriello si è fatto parare un rigore (Okaka voleva batterlo, ci ha pensato De Rossi a tranquillizzarlo...), poi grazie all'assist del giovane Pettinari è arrivato il 2-2 di Burdisso. Ma Chiaretti nel recupero ha segnato il suo secondo gol aumentando i cattivi pensieri nella testa di Ranieri. Evitata volutamente la sala stampa, il tecnico ha affidato il suo pensiero solo all'accomodante canale tematico della società, dove le domande scomode sono vietate. «I ragazzi si sono impegnati - dice il tecnico - il risultato non va bene ma lascia il tempo che trova. Con il Catania sarà dura, però dobbiamo vincere». Sui tormenti di Pizarro è intervenuto il dirigente Tempestilli: lo prevedeva il turnover delle interviste designato dalla Sensi. «Pizarro ha chiesto di curarsi in Cile (colpito ieri da un fortissimo terremoto, ndr). Non c'è nessun caso, ma non ci nascondiamo e sappiamo che i calciatori quando non giocano possono essere amareggiati». Ma non era tutto a posto?

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