Colonna Juan, scossa Borriello
IL MIGLIORE Juan 8 In pochi se ne sono accorti, ma per continuità di rendimento è stato il migliore della Roma nell’anno solare. Finalmente libero dai problemi fisici che lo avevano frenato in passato, quante volte ha tenuto a galla da solo una «barca» che rischiava di affondare. Leader silenzioso, ha dimostrato di essere uno dei migliori difensori del mondo guadagnandosi la stima di Ranieri e un Mondiale al servizio di Dunga. Con Burdisso ha formato una coppia quasi imperforabile nel passato campionato, poi ha trovato il «vecchio» compagno Mexes al suo fianco e per lui non è cambiato nulla. Ranieri 7,5 Ha fatto più punti di tutti: Mourinho, Allegri, Leonardo o chicchessia. La sua cura «invasiva» ha rianimato la Roma fino a portarla a un soffio da uno scudetto che avrebbe fatto gridare al miracolo. La magia si è persa nella partenza del suo secondo campionato sulla panchina giallorossa ma è intervenuto in tempo per poter sperare in un’altra grande rimonta. Julio Sergio 7 Protagonista indiscusso della rimonta sull'Inter, con una perla incastonata nel derby: il rigore respinto a Floccari. Ha parato con continuità, bravura e tanta fortuna. L'attuale stagione è invece segnata da infortuni e qualche errore. Ora sente il fiato di Doni sul collo. Lobont 5 Grande uomo-spogliatoio, ma quando ha giocato non ha mai trasmesso tranquillità alla difesa e a Ranieri. Doni sv Spettatore non pagante per quasi tutto il 2010, si è riaffacciato in campo nelle ultime due partite mostrando non si è dimenticato come si gioca in porta. Cassetti 6.5 Passano i terzini, lui resta il titolare. Motivo? È l'unico che sa difendere. Cicinho 5.5 Tornato alla base dopo la parentesi in Brasile, ha avuto qualche chance e l'ha sfruttata male. Rosi 5 Conclusa la gavetta in provincia sembrava pronto al grande salto. Sembrava: si è bruciato in due partite, con Bologna e Brescia, poi solo panchina e tribuna. Motta 5 A Livorno Ranieri lo sostituì per disperazione: quel giorno è praticamente finita l'avventura con la Roma. Le colpe sono soprattutto sue. Mexes 6.5 Un anno a due facce. La prima con l'inedito ruolo di tifoso in panchina (ricordate le lacrime con la Samp?), la seconda da ritrovato leader della difesa. Considerato che ha il contratto in scadenza è un grande esempio di professionalità. N. Burdisso 6.5 L'inverso di Mexes: uomo cardine dello scorso campionato fino a guadagnarsi una meritatissima conferma, in secondo piano negli ultimi mesi tra prestazioni scadenti e qualche cartellino di troppo. G. Burdisso sv Quel poco che ha potuto mostrare in campo promette poco di buono. Riise 6.5 Titolare fisso con merito nello scorso campionato, per mancanze di alternative in quello in corso. Grazie alla sua grinta e a qualche gol fondamentale è entrato nel cuore dei romanisti, poi quella maledetta botta in testa rimediata in Norvegia l'ha messo ko. Castellini 6 Senza infamia e senza lode, quando Ranieri lo ha buttato nella mischia ha pensato più a non sbagliare piuttosto che mostrare qualcosa di buono. Inutile aspettarsi di più. Tonetto sv Il finale di carriera l'ha vissuto tutto in tribuna. De Rossi 6.5 Difficile valutare il suo 2010. Nello scorso campionato ha segnato tanto ma giocando sotto i suoi livelli, stesso discorso al Mondiale, poi ha ritrovato un rendimento più che accettabile e in qualche partita si è rivisto il centrocampista fantastico ammirato negli anni di Spalletti. Pizarro 6.5 Trascinatore nella rimonta all'Inter, si è perso per strada tra malumori, infortuni e una difficile convivenza tattica con De Rossi. Perrotta 6 Ha strappato un altro anno di contratto dimostrando di essere un atleta impeccabile. Quando è stato disponibile difficilmente Ranieri ha rinunciato a lui. Il problema è che ultimamente si è visto più in infermeria che in allenamento. Taddei 5.5 Anche lui condizionato da troppi problemi fisici, ha giocato a intermittenza senza lasciare troppe tracce. Brighi 6 Era sparito nel turnover di Ranieri, poi è ricomparso all'improvviso mettendo insieme presenze su presenze. Lottatore oltre i suoi limiti. Simplicio 6.5 Oggetto misterioso nei primi mesi romani, ha lavorato in silenzio e piano piano è uscito fuori il suo talento: ha chiuso il 2010 con gol e prestazioni convincenti. Greco 6 Tornato alla base in estate, è stato la grande sorpresa del ritiro. Bravo ad aspettare il suo momento, si è tolto lo sfizio di segnare un gol all'esordio in Champions: così ha conquistato la fiducia di Ranieri che lo ha «riempito» di minuti. Menez 7 L'uomo nuovo, ha dovuto aspettare il secondo campionato di Ranieri per prendersi il posto senza non mollarlo più. Adesso tutto il bello della Roma è nei suoi piedi. Se arrivano pure i gol diventerà una star mondiale. Totti 6 Nell'anno più difficile della carriera ha segnato comunque nove gol e ha ritrovato la salute. Ha dato un contributo importante nella rincorsa all'Inter, poi sono iniziate le amarezze: panchine, critiche, scontri con Ranieri e un cambio di ruolo che lo ha allontanato dalla porta. Vucinic 7 Capocannoniere dell'anno solare, senza i suoi gol (17 in tutto) il sogno scudetto non sarebbe neanche iniziato. Ha vinto quasi da solo un derby tesissimo, quindi si è un po' perso, ma nel momento in cui Ranieri gli ha chiesto di battere l'Inter lo ha fatto. Borriello 8 In tre mesi ha dato un contributo vitale con 11 gol che tengono in vita le speranze per un grande 2011. Okaka 6 Ha salutato tutti con un gol di tacco, è tornato ma si è ritrovato davanti sei attaccanti. Baptista 5 Parentesi nel derby a parte, non ha fatto nulla per evitare un addio che a Roma adesso viene festeggiato. Toni 6.5 Sei mesi di rapporto molto intenso con i colori giallorossi, segnati da gol importanti e conclusi con un congedo piuttosto ingrato da parte della società.