Super Reja si gode la stella Hernanes
{{IMG_SX}}IL MIGLIORE Hernanes 8 Pagato 13.5 milioni, ne vale già il doppio. Il Profeta di Recife, accolto a Formello con gli onori riservati ai grandi, ha dimostrato in pochi mesi di meritare tutte le attenzione riservategli. Chi temeva avesse bisogno di un lungo periodo di ambientamento ha dovuto ricredersi, chi sostiene sia ancora appena al 60% della forma appare adesso eccessivamente ottimista. Gol, assist, dribbling, forse neanche il primo Zarate aveva impressionato così all'esordio. Averli ora contemporaneamente in campo può voler dire solo una cosa: sulla sponda biancoceleste del Tevere si può davvero cominciare a sognare Reja 8 Ci sono gli allenatori che si occupano principalmente di tattica e altri che privilegiano la gestione del gruppo. Edy Reja, 65enne da Gorizia, dal ritiro di Norcia all'elasticità del modulo ha dimostrato di saper fare bene entrambe le cose. Dalla zona retrocessione al secondo posto, 17 punti in più rispetto alla passata stagione. Serve altro? Muslera 7.5 Maledetta memoria a breve termine. Negli occhi restano le papere contro Juve e Udinese. Ma tra qualche anno ci si ricorderà solo delle parate che hanno portato l'Uruguay ai piedi del podio Mondiale. Titolare inamovibile in biancoceleste, ha 24 anni. Un ragazzino. Lichtsteiner 7 Se imparasse anche a difendere, si diceva un tempo. Se solo sapesse crossare, si sospira adesso. Così, mentre l'incontentabile tifoso si lamenta, Lotito deve stare attento a non farselo sfilare dalla Juve. Instancabile. Cavanda 6 Spiega chi lo conosce bene: è il Balotelli della difesa. Sia per i mezzi tecnici, sia - sfortunatamente - per il comportamento sopra le righe. Comincia ad affacciarsi in prima squadra tra gioie e dolori. Ripassare tra 12 mesi per un giudizio completo. Biava 7 Se si dovesse guardare al rapporto qualità prezzo avrebbe il voto più alto di tutti. Ha trovato al fianco di Dias la sua collocazione ideale e si è rivelato una delle sorprese del secondo semestre. Controindicazioni? Mai chiedergli di impostare il gioco. Dias 7.5 Meriterebbe un doppio stipendio, perché nella Lazio fa sia il centrale difensivo che il direttore sportivo. Tra gli anticipi impeccabili in campo e le dritte alla società sul mercato (vedi Hernanes) non si è ancora capito cosa gli riesca meglio. Affare dell'anno. Stendardo 6 Determinante nella salvezza della passata stagione, nell'ultima è man mano scomparso fino a diventare il quarto centrale nelle gerarchie di Reja. Parziali consolazioni l'affetto degli spalti e la laurea. Siviglia 6 Ai tifosi ricorderà un periodo buio, lui che fa parte dei «nove in un giorno» dell'approccio lotitiano. Ora che ha dato l'addio al calcio resteranno professionalità e attaccamento ai colori. Radu 6.5 Nasce centrale ma si adatta alla grande a terzino sinistro. Un voto e mezzo in meno a causa dei suoi procuratori: non è possibile che ogni volta che un giocatore azzecca due partite consecutive poi si bussa subito a quattrini. Garrido 5 Per la serie «Chi lo ha visto?». La società gli fa firmare un contratto di 5 anni a 1.1 milioni di euro. Dopo 5 mesi di infortuni e rare comparse in campo si cerca già di piazzarlo. Non sarà facile. Kolarov 7 Volto alto per la sua storia in biancoceleste, per aver fatto realizzare a Lotito una plusvalenza da record (acquistato a 1 milione, venduto a venti) e per aver usato la cortesia di infortunarsi solo dopo aver salutato i cancelli di Formello. Brocchi 6.5 Le sue corse, i suoi tackle e la sua grinta restano le fotografie più significative del 2010 della Lazio. Altro che bollito. Matuzalem 6.5 Forte è forte. Stringi stringi, però, anche nel 2010 ha giocato poco più di una decina di partite. Giudizio sospeso in attesa che dimostri più continuità. Gonzalez 5 I casi sono due. O Reja non ne capisce le potenzialità oppure Tabarez, quando l'ha convocato in Nazionale, aveva bevuto un bicchierino di troppo. Stimando entrambi gli allenatori, si spera che il 2011 sveli il mistero. Ledesma 7.5 Torna lui e la Lazio rinasce. Arriva in Nazionale e, a differenza di tanti italiani «purosangue», dimostra di conoscere anche l'inno. Una sola curiosità: se la Lazio vince lo scudetto regalerà finalmente un sorriso? Mauri 7.5 Il più olandese dei centrocampisti italiani, uno di quelli a cui è meglio non mettere briglie perché dà il meglio se può lasciare l'istinto in libertà. Insomma, fai quello che ti pare, ma continua a farlo così. Bresciano 5.5 Sperava in qualche minuto in più, per adesso non ha fatto moltissimo per meritarselo. Rimandato all'anno prossimo. Foggia 5 A furia di aspettarne l'esplosione viene il sospetto che sotto tanto fumo l'arrosto sia davvero poco. E se i segnali hanno un senso, i due pali colpiti nel derby e a Cesena non promettono bene. Floccari 8 Arriva, si toglie la tuta e fa doppietta. Con i suoi gol salva la Lazio, poi, nel secondo semestre, oltre a segnare si mette a disposizione dei compagni, facendo anche l'assistman e il trequartista. E pare che, quando nessuno lo vede, porti anche le pizze e pulisca Formello. Zarate 6.5 Il più grande pregio del suo 2010 è di promettere cose egregie per il 2011. In quest'anno ha conosciuto il punto più basso della sua avventura laziale, ma gli ultimi mesi indicano che la luce in fondo al tunnel è davvero vicina. Rocchi 6.5 Tempi duri per i capitani delle romane. Ormai viene impiegato col contagocce, e l'arrivo di Santa Cruz potrebbe limitarne ancora lo spazio. Ma 94 gol in biancoceleste non sono una scritta nella sabbia. Kozak 6.5 Ha giocato poco più di cento minuti. Sempre da protagonista. Destinato a salutare la truppa a gennaio, tornerà ancora più forte. Ballardini 4 Ebbene sì, c'è anche lui in questo 2010 della Lazio, fortunatamente solo per poche settimane. Qualche giorno fa ha detto: merito rispetto, anche per quello che ho fatto a Roma. Eh sì, portare la squadra a un passo dalla B e fare a meno di gente come Lichtsteiner o Ledesma per scelta tecnica non è certamente da uno qualsiasi...