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Nonsi faccia trarre in inganno chi vuole investire nella Roma, non ascolti le campane a morte dei soliti interessati aggrappati a realtà che non esistono più. O da un establishment che se ha tutto contro, tranne i prezzolati, qualche domanda se la dovrà pur fare. La Roma, per usare un paragone floreale, è un bocciolo che va solo aiutato a trasformarsi in una rosa meravigliosa. Va curato, rinforzato con i giusti concimi e liberato dalle foglie morte: non ci vuole molto. Basta un giusto interesse, un po' di buon senso e capacità. E se è vero che Roma per certi versi è una piazza difficile per pressione sociali, politiche e interesse collettivo, è altrettanto vero che forse proprio per questo vincere in questa città ha un sapore unico. Altrettanto risvolto economico e mediatico. Insomma mettere i soldi in questa città non è semplice ma alla lunga paga: e da entrambe le sponde del Tevere. Quanti conoscevano Sensi o Lotito prima delle rispettive presidenze? Pochi. I risultati? Ai posteri l'ardua sentenza... Tiz

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