Dalla paura al sogno
Il 2010 della Lazio sarà consegnato agli almanacchi come l'anno della retrocessione evitata per un soffio. Un disastro se paragonato ai 12 mesi precedenti, conditi da una Coppa Italia e dalla Supercoppa strappata all'Inter di Mourinho. Eppure le cose stanno diversamente da quanto raccontano le statistiche. Il 2010 biancoceleste è stato l'anno del riscatto dopo la grande paura, una rinascita che ha due volti, quelli di Reja ed Hernanes. Una metamorfosi coincisa proprio con l'inizio dell'anno solare, nel momento in cui la società biancoceleste ha toccato il punto più basso della sua storia recente. È il 26 gennaio quando il Collegio arbitrale della Legacalcio decide il destino di Cristian Ledesma, che ha chiesto di essere svincolato dopo essere stato messo fuori squadra a inizio stagione. A differenza di quanto accaduto un mese prima per Pandev, perso a costo zero e accasatosi all'Inter, questa volta la sentenza dà ragione a Lotito. Sembra solo un raggio di sole in un cielo tempestoso. La Lazio naviga in cattive acque. Il 7 febbraio arriva la sconfitta in casa col Catania e il terzultimo posto in classifica. Lotito rompe gli indugi, esonera Ballardini e richiama Reja dall'esilio a Spalato. Il tecnico ex Napoli trova una squadra comunque potenziata dagli arrivi a gennaio di Floccari, Dias e Biava. Di suo, ci mette il ruolo decisivo nel reintegro in rosa di Ledesma. Le cose non si riaddrizzano subito. La vera svolta arriva nel ritiro di Norcia, dove i giocatori si guardano in faccia e ricominciano a marciare nella stessa direzione. La salvezza arriva con una giornata d'anticipo, pur passando dall'ennesimo derby amaro e dalla discussa partita con l'Inter, in cui i tifosi biancocelesti esultano per i gol nerazzurri che allontanano lo scudetto dalla Roma. Il mercato estivo porta l'addio di Kolarov, il sospirato rinnovo di Ledesma e, soprattutto, un brasiliano del quale la critica dice un gran bene. Si chiama Hernanes, è soprannominato il Profeta e Lotito per lui ha sborsato 13.5 milioni di euro. La Lazio, dopo lo stop all'esordio con la Sampdoria, infila 8 risultati utili consecutivi, 7 vittorie e un pari, che la portano in vetta alla classifica. I biancocelesti diventano la sorpresa del campionato, i volti della rivelazione, oltre a quello del Profeta, sono i vari Mauri, il ritrovato Zarate, il concreto Floccari. La striscia positiva si interrompe, manco a dirlo, nel derby. Ma la Lazio ha ormai la scorza dura, si rialza, nelle giornate successive batte il Napoli e umilia l'Inter, una vittoria che mancava da 7 anni. Il 2010 si chiude col rocambolesco successo sull'Udinese. La Lazio è seconda a soli 3 punti dal Milan capolista. Il bilancio dell'anno solare parla di 63 punti in 38 giornate. Reja osserva la classifica e sospira: «Qualcosa sul mercato di gennaio andrà fatto». Perché la parola scudetto non è più tabù.