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Obiettivo scudetto

Edy Reja e Claudio Ranieri

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La capitale resta avanti e adesso inizia a crederci davvero. Sì, nel conteggio complessivo rispetto alla storica rivalità con Milano, pesano le due gare che l'Inter dovrà recuperare a inizio anno, ma non è un segreto che Roma e Lazio siano di fatto candidate a lottare per il vertice di questo campionato anomalo. E per la prima volta le due squadre della capitale non si nascondono. Ieri a margine dei primi «Atleta dell'anno 2010» in Campidoglio Ranieri ed Hernanes in rappresentanza delle due forze calcistiche romane lo hanno detto più o meno chiaramente. Diretto Ranieri per il quale c'è aria di rinnovo contrattuale (Unicredit vorrebbe farlo seppur con delle clausole rescissorie condizionate dall'imminenza di una nuova proprietà): «Abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo è lo scudetto - ha detto secco il tecnico giallorosso - per competere sui tre fronti serviva però una rosa ampia. È la prima volta che c'è un progetto del genere ed è chiaro che non è facile, ma tutti i giocatori devono convivere con questa situazione che deve essere un'arma in più e non in meno». Meno diretto, ma sulla stessa linea il laziale Hernanes divenuto il nuovo «profeta» biancoceleste: sempre a segno nelle ultime tre gare casalinghe. «Non so quale sia la squadra favorita per lo scudetto, di certo però sono rimasto molto impressionato dalla mia Lazio. Certo il Milan ha dimostrato di essere superiore, con giocatori di grandissimo livello. Il nostro unico cruccio fin qui è la sconfitta contro la Roma che mi ha dato un grande dispiacere. Ma ne giocheremo un altro (anzi due con quello in Coppa Italia), e spero che andrà meglio». Insomma Roma ci crede eccome e manda alle rivali milanesi, ma non solo, un messaggio chiarissimo per il futuro: ci sono anche Lazio e Roma. Ranieri poi ha voluto sfruttare quella che potrebbe essere l'ultima apparizione pubblica dell'anno solare, per entrare nel merito della questione Totti. «Non è difficile gestire il capitano, è un ragazzo intelligente. Poi non possiamo certo pretendere che sia contento quando non gioca, anzi sarebbe strano il contrario: lui vuole giocare, ma questo è normale. Ma il nostro progetto è ambizioso e io spero di portarlo avanti ancora a lungo. Francesco sa che lavoriamo per la Roma e anche lui vuole vincere come tutti noi. È il nostro capitano e tutti gli vogliamo bene, è uno dei pilastri del nostro progetto per il suo valore e per l'esperienza». Il gruppo giallorosso chiude il 2010 con 81 punti in 38 partite giocate, il sogno sfumato di uno scudetto vinto per 17 minuti e un'altra rimonta da mettere in atto. Ranieri ci crede e carica i suoi anche in questa occasione. «Serve compattezza, determinazione, continuità. Sono rimasto a Roma per costruire un progetto per una Roma vincente, a Milano abbiamo regalato ai nostri veri sostenitori uno spicchio di sogno e lo sento,lo percepisco camminando per le strade di Roma: c'è tanta voglia, ora noi dobbiamo lavorare per un solo obiettivo, la Roma». Su Adriano: «La Roma può essere una grande squadra se ha una grande rosa. Adriano è un grande campione, e se ho scelto lui per una partita deve dimostrare di essere da Roma: questo è il nostro stile».

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