L'auto cala e il 2011 sarà anche peggio

El'auto, inevitabilmente, non sfugge alla logica economica comune: pochi soldi, pochi investimenti e poche auto comprate. Così il 2010 si concluderà con circa 1.960.000 immatricolazioni di auto in Italia: cifra che viaggia al di sotto delle previsioni complice anche un mese di dicembre poco brillante (135.000 immatricolazioni previste contro le 167.000 del 2009, il 21,5% in meno). L'anno si chiuderà quindi con una flessione di vendite del 10,3% circa rispetto al 2009. Crisi finita con il peggio già alle spalle? Forse, ma le rpevisioni per il prossimo anno sono tutt'altro che rosse e prospettano un 2011 ancora in «rosso» per ilpianeta auto. È quanto ha sottolinato il direttore generale dell'Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) Gianni Filippone nell'ormai consueto pranzo di fine anno a Milano. «Senza gli incentivi che invece hanno favorito le vendite nella prima parte di quest'anno, chiuderemo con circa 1.850.000 veicoli immatricolati, con una contrazione complessiva del 5,6%» ha detto alla platea di addetti ai lavori. La contrazione del mercato, oltre alle auto benzina e diesel, ha riguardato anche le auto Gpl e metano. Unico dato positivo è quello dei veicoli commerciali che, dopo le pesanti flessioni dello scorso anno, chiuderanno il 2010 in leggero miglioramento, con i leggeri che scendono del 2,7% e veicoli pesanti e autobus che recuperano. «Nel 2011 ci concentreremo in particolare nel sostegno alle vetture a basso impatto ambientale e allo sviluppo e alla diffusione delle auto elettriche - ha concluso Filippone - insistendo anche a livello istituzionale chiedendo una fiscalità per le auto aziendali che sia più in linea con gli altri Paesi europei». Per questo serve, secondo Unrae, una «urgente» messa a punto di un tavolo interministeriale per «la definizione di un piano nazionale per lo sviluppo e la diffusione delle auto elettriche».