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ROMA Dilemma Mexes

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.Decide lui, questo ormai è chiaro: la Roma ha perso ogni forza contrattuale lasciandolo arrivare a scadenza. Tra un mese e «spicci» il francese sarà libero di firmare per chiunque. Gli ultimi tentativi per blindarlo - prima che Unicredit «congelasse» le trattative per tutti i rinnovi - sono andati a vuoto. Troppa la distanza tra la domanda del procuratore Jouanneaux e l'offerta del club giallorosso, altrettanti i dubbi di uno che gioca nello stesso club dal 2004, è innamorato di Roma e dei romani ma si è dovuto accontentare di due coppe Italia e una Supercoppa. Lo scudetto lo ha soltanto sfiorato. Due volte: prima con Spalletti, l'anno scorso con Ranieri. E ha pianto seduto in panchina mentre la Sampdoria spezzava il sogno giallorosso. Adesso Mexes deve mettere da parte i sentimenti e si trova di fronte una scelta cruciale: il prossimo contratto sarà il più importante della carriera e gli restano pochi anni per raggiungere traguardi prestigiosi. Quindi non è solo una questione di soldi, ma di prospettive. Proprio per questo il francese sta lasciando una porticina aperta alla Roma. Lui come gli altri giocatori sanno quello che sta per accadere a Trigoria: l'imminente cambio di proprietà potrebbe rilanciare le ambizioni sportive. E magari permettere alla società uno sforzo economico in più sul contratto. Il difensore guadagna due milioni e mezzo netti e da svincolato può puntare a un sostanzioso aumento: può guadagnare il doppio o giù di lì. La Premier League lo intriga, Wenger e Ancelotti ricambiano le attenzioni: Arsenal e Chelsea sono due soluzioni sempre d'attualità. Non è un mistero, poi, che il Milan sia sempre stato molto attento alle sue prestazioni. Mexes piace a Berlusconi e Galliani ma per una questione di rapporti con la Sensi il club rossonero non si è mai avvicinato troppo. Ora che Rosella è in uscita dalla Roma il problema non sussiste. Perciò occhio al Milan, che ha avuto modo di apprezzarlo per l'ennesima volta nell'ultima partita del 2010. A San Siro Mexes è stato il miglior difensore giallorosso come gli accade ormai da un po' di tempo. Dei tre centrali è quello con il rendimento più alto e il maggior numero di presenze: 17 tra campionato e coppe contro le 16 a testa di Juan e Burdisso. La sua seconda giovinezza gli è valsa il ritorno in nazionale da grande protagonista: Blanc gli ha rimesso in mano le chiavi della difesa francese e per la prima volta in carriera gli ha anche consegnato la fascia di capitano nella partita contro la Norvegia. Mexes ha bisogno di un club che lo faccia restare a questi livelli: la Roma sarà in grado ben venga. Altrimenti, adieu.

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