L'anti Ibra
C'era una volta un attaccante triste: un ragazzo che aveva perso i sorriso. Un bomber che a Milano non era riuscito a trovare la sua strada, aveva fatto tanta panchina e perso anche il treno azzurro per il mondiale in Sudafrica: probabilmente l'ultimo. Poi quel ragazzo, alias Marco Borriello, è arrivato a Roma e ha scoperto un altro mondo: quello giallorosso. Ha messo alle spalle l'amarezza di quegli anni passati a far spallucce in panchina e ritrovato la via del gol (ma c'è anche chi giura che dopo la batosta- Belen abbia trovato una nuova fiamma niente male: avete presente lo spot della 3? Protagonista è la modella romena Madalina Diana... non brutta!). Sta di fatto che è lui il miglior marcatore di questa Roma ritrovata targata Ranieri, a quota undici gol: due soli in meno di Ibrahimovic l'uomo definito da tutti l'unico o quasi in grado di fare la differenza. Sempre. Borriello non è uno facile da inserire in un gruppo già consolidato e anche a Roma ha faticato a trovare l'armonia giusta. Ma ora che l'ha trovata (o almeno pare...), si è trasformato in un bomber micidiale che viaggia alla media di quasi un gol a partita... E per uno strano scherzo del destino le strade calcistiche dei due giocatori si sono incrociate più volte: perché senza l'arrivo di Ibra al Milan, probabilmente il club rossonero non avrebbe mai mandato via il Borriello che sta facendo le fortune della Roma. E non è un caso nemmeno se scartabellando i numeri dei due attaccanti in questione, si scopre che sono molto simili. Identico il numero di punti che i loro gol hanno fruttato alle due squadre (20 ciascuna) a dimostrazione di quanto siano riuscire a entrare, in quattro mesi, nei meccanismi offensivi di Roma e Milan. Ma qui vanno fatti dei distinguo a iniziare dai guadagni: oltre il doppio (anzi quasi il triplo) quello percepito dallo svedese al servizio di Allegri che guadagna otto milioni netti a stagione contro i tre del romanista. L'altra differenza tra i due è che Borriello in questa fase del campionato si è più volte caricato l'intero peso dell'attacco romanista sulle spalle. Uomo che fa da solo reparto lì davanti, non molla mai e che, quando gli arriva il pallone buone, fosse anche uno solo in tutta la partita, la butta dentro. Era l'attaccante di peso che mancava alla Roma dall'epoca di Batistuta (fatta salva l'apparizione fugace di Toni) uomo in grado di fare a sportellate con chiunque: Borriello poi difende il pallone come pochi attaccanti in serie A, ma soprattutto ha il fiuto della porta... quella dote innata che hai solo se fai parte di quella categoria di giocatori. Intanto ieri, dopo il gol pensantissimo realizzato contro la sua ex squadra, Borriello è rimasto sul luogo del delitto. Oggi si farà visitare da uno specialista di sua fiducia per fare assieme il punto sulla frattura alla mascella destra rimediata nello scontro di gioco contro il barese Rinaldi la settimana scorsa all'Olimpico. L'idea è quella di non fare l'intervento chirurgico, perché quel tipo di micro-frattura in genere torna a posto da sola. Basterà qualche giorno di riposo e mai come in questa occasione la pausa natalizia cadrà a pennello.