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Moratti tra Zenga, Spalletti e Capello

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PazzaInter, mai inno fu più azzeccato. Campioni d'Italia, d'Europa e ora del mondo, eppure mai totalmente felici. Stavolta il problema nerazzurro si chiama Rafa Benitez: l'aut-aut posto dal tecnico spagnolo («O arrivano 4-5 rinforzi o me ne vado») non è affatto piaciuto a Massimo Moratti, soprattutto perché arrivato pochi minuti dopo un trionfo storico. Il presidente dell'Inter è tornato fugacemente sull'argomento al ritorno da Abu Dhabi: «Ora non voglio parlare di Benitez. Certo le sue dichiarazioni nel dopo-partita sono state inadeguate, ma non hanno rovinato la nostra festa: in questo momento i tifosi nerazzurri sono felici». Un concetto confermato dall'amministratore delegato Ernesto Paolillo: «Voglio solo fare i complimenti alla squadra». Problema rimandato, dunque. Ma Benitez è sempre più distante dall'Inter. Il tecnico spagnolo, troppo diverso dal condottiero Mourinho, non ha mai legato con lo spogliatoio nerazzurro, come dimostrano le esternazioni di Dejan Stankovic, irritato per non esser sceso in campo dall'inizio contro gli africani del Mazembe, e l'assenza di Marco Materazzi alla premiazione finale. Il veterano nerazzurro avrebbe voluto partecipare attivamente al trionfo interista, magari entrando nei minuti finali di una partita già decisa. E invece Benitez ha preferito mandare in campo Mariga. Uno screzio mal digerito da Materazzi, che ieri ha mostrato totale indifferenza alle sorti del tecnico: «Cosa farà non ci riguarda – ha commentato il difensore, che pochi mesi fa aveva salutato in lacrime l'addio di Mourinho – la società ci ha portato in cima al mondo e ora deciderà il futuro del tecnico». Benitez, insomma, è sempre più solo. La solidarietà ricevuta all'aeroporto da un centinaio di tifosi, che hanno accolto e festeggiato la squadra alle 6.30 del mattino sfidando il gelo di Malpensa, non può bastare. Come non è sufficiente il sostegno di Biabiany («Benitez deve restare per forza»), uno dei pochi giocatori vicini al tecnico spagnolo. Moratti si sta guardando intorno per capire qual è la soluzione migliore. Un progetto a lunga scadenza (Spalletti, Capello) oppure un traghettatore come Zenga in attesa di poter mettere le mani sul sogno Guardiola? Le vacanze di Natale porteranno consiglio, intanto meglio pensare ai festeggiamenti per un 2010 storico: «Abbiamo gioito allo stadio di Abu Dhabi, ma non è finita qui: faremo qualcosa anche in Italia – ha preannunciato Moratti – qualcosa di bello e simpatico per i tifosi». D.P.

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