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Strategia difensiva esemplare

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Quelloche aveva invocato il campionato, soprattutto quello che avevano sognato i segugi sulle tracce della lepre. La Roma offre una interpretazione difensiva esemplare, nel primo tempo sembra che l'intento sia quello di far morire di freddo Abbiati, ma il Milan è poco ispirato nei suoi campioni più celebrati, Ibra per primo. La Roma comincia a crederci, De Rossi grande in regia, Menez trova lampi di genio, Borriello è un leone, perfino Adriano fa valere a gioco lungo la fisicità. Gol dell'ex su invenzione del francese, ma la chiave del successo è la compattezza dei quattro dietro, con Burdisso a destra, Doni salva su Ibra, poi non soffre più di tanto. La Roma torna in corsa, quale possa essere il traguardo lo vedremo alle ripresa delle ostilità, intanto è un buon Natale. Dopo quarantacinque anni, l'Inter si riprende la vetta del mondo, avverte il campionato del suo ritorno, purtroppo per lei in Italia non ritroverà né i coreani né i congolesi. Bastano due galoppi di allenamento per vincere il Mondiale di Abu Dhabi, la sensazione è che avrebbe trionfato anche se avesse dovuto giocare una finale vera, contro gli omonimi di Porto Alegre vittime dell'impennata del Mazembe. Tutto troppo facile, Benitez avrà il panettone sulla mensa di Natale, ma è quasi inevitabile che adesso sarà Mourinho a rivendicare anche questo trofeo, figlio del «triplete» che aveva firmato. L'Inter chiude l'anno con cinque «tituli», bilancio sontuoso. A turbare la festa, il clamoroso sfogo di Rafa sugli arrivi mancati e altri sassolini, Moratti non ne sarà felice. Tutta alla luce del sole, sempre che si degni di mostrarsi al disotto delle nuvole, la rincorsa della muta inseguitrice, tre in linea decise a prendersi una posizione di privilegio, anche se il primato resta fuori portata in questo ultimo appuntamento prima del riposo dei guerrieri. La sola a viaggiare è la Juventus, che probabilmente troverà a Verona quello stesso infame terreno che aveva visto annaspare la Roma nel secondo tempo, dopo avere sfruttato inizialmente al meglio pozzanghere e pedane del salto in lungo. Delneri l'affronta con un centrocampo in emergenza, fuori lo squalificato Felipe Melo, ma anche Marchisio e probabilmente Aquilani. Meglio di tutti sta il Napoli, che qualche debituccio alle fatiche dell'Europa League potrebbe pagarlo, però ha di fronte un Lecce che lontano dalla Via del Mare non si può definire uno spauracchio. Non ci sarà Lavezzi, ma di questi tempi Cavani è l'uomo che risolve i problemi, come il personaggio di Quentin Tarantino. La Lazio ritrova l'Olimpico dopo la crudele beffa di Torino, nonostante la pressione juventina nella ripresa non avrebbe meritato di perdere, pericoli autentici non ne aveva sofferti. Reja vuole ripartire subito, le assenze di Brocchi e Floccari non lasciano segni, visto che i sostituti si chiamano Ledesma e Rocchi, tutt'altro che seconde linee. L'Udinese non era stata fortunata contro la Roma, ha tutte le intenzioni di riprendersi qualcosa. Ma è una squadra che mai ha rinunciato a far gioco, dunque la Lazio sarà in grado di giocare secondo predilette propensioni tattiche. Le porta fortuna l'ora dell'aperitivo, che aveva già propiziato la vittoria di Palermo e quella sul Napoli, dunque due rivali di lusso, buon segnale.

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